Rifiuti, passa a maggioranza dei sindaci il ricorso al Tar. Ma l'Ata propone la proroga di un anno delle discariche

Rifiuti, passa a maggioranza dei sindaci il ricorso al Tar. Ma l'Ata propone la proroga di un anno delle discariche. Nella foto la riunione dell'assemblea dei sindaci
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PESARO-  Passa nell’assemblea dei sindaci la proposta di ricorrere al Tar contro la bocciatura del piano d’ambito dei rifiuti ma a condizione che si cerchi fino all’ultimo un accordo con la Regione.

La mediazione rilanciata

La soluzione che viene rilanciata all’assessore regionale all’ambiente Aguzzi è la proroga di un anno della vita delle discariche di Ca’ Asprete di Tavullia e Monteschiantello di Fano (attualmente programmate fino al 2027 la prima e fino al 2026 la seconda) al fine di non creare condizioni di emergenza per lo smaltimento dei rifiuti urbani e poter quindi pianificare una soluzione al problema dell’esaurimento dei due impianti (l’opzione sottotraccia non citata è quella dell’ampliamento della discarica fanese). 

Il contestato limite

È questa la quadratura del cerchio tentata dall’Assemblea territoriale di ambito che, nella riunione convocata ieri alle 18, ha approvato a maggioranza la strategia messa a punto dal vertice politico amministrativo dell’ente per superare il giudizio di non conformità alla pianificazione regionale espresso degli uffici della Regione sul piano provinciale dei rifiuti, che ostacola la gestione in atto delle discariche, in particolare quella di Ca’ Asprete di Marche Multiservizi in quanto l’impianto di Monteschiantello di Aset rispetta il contestato limite imposto dal piano regionale al conferimento dei rifiuti speciali non pericolosi pari al 50% dei rifiuti urbani smaltiti.

Il mandato a Paolini

L’assemblea ha dato mandato al presidente Paolini e al direttore Ranocchi dell’Ata di procedere con il ricorso al Tribunale amministravo regionale delle Marche contro l’atto della Regione il cui termine di presentazione scade il 17 marzo (entro 60 giorni dall’atto). Ma tramite una lettera, che sarà spedita oggi, l’Ata mantiene aperto un canale di comunicazione con la Regione per raggiungere un’intesa. Nel documento, contestando il valore prescrittivo del piano regionale e la competenza della Regione a stabilire limiti alla libera circolazione dei rifiuti speciali (in forza anche di pronunciamenti della Corte Costituzionale), si propone di ridurre il conferimento dei rifiuti speciali quanto basta per prolungare di un anno l’esercizio delle discariche. Se questa proposta verrà accolta dalla Regione entro il 14 marzo, «con la revoca o il superamento del provvedimento del 17 gennaio», non si procederà con il ricorso.

Il voto dei Comuni

Sulla delibera si sono astenuti i Comuni di Fano, San Lorenzo in Campo, Mondavio e Gradara e hanno votato contro quelli di Petriano, Cartoceto, Montelabbate, Mombaroccio, Mercatello sul Metauro, Mondolfo e San Costanzo. L’unico momento di tensione, in un dibattito che si è protratto per un paio di ore, si è vissuto quando il sindaco di Urbino Gambini ha preteso che il presidente Paolini dichiarasse chiaramente che l’intenzione è quella di non dare esecuzione al ricorso al Tar, «perché l’accordo con l’assessore regionale c’è già purché si prolunghi la gestione delle discariche di un anno e mezzo».

«Il giudizio dirimente»

Sibillina, tuttavia, l’osservazione riportata più volte da Paolini e attribuita al governatore Acquaroli, secondo la quale nella controversia formale tra Ata e Regione sulla questione delle quantità smaltibili nelle discariche dei rifiuti speciali «dirimente sarà il ricorso al Tar».

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Corriere Adriatico