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L’abbraccio della città a Mahdi, difensore dell'Adriatico U17, per dare un calcio simbolico al razzismo. Oggi, con l’assessore allo Sport Mila Della Dora, il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ha incontrato il giovane calciatore pesarese, vittima di insulti razzisti durante una partita di calcio giovanile giocata a Pesaro contro il Fossombrone, e i suoi compagni di squadra. «Ci rivolgiamo spesso ai ragazzi delle scuole dicendo che i germi dell’intolleranza e del razzismo si possono combattere con la memoria, facendo prevalere la cultura della pace, uguaglianza e libertà. Ma anche e soprattutto con l’esempio, quotidiano, degli adulti. A scuola, in famiglia, sugli spalti dei campi da calcio. Lo sport è un luogo di crescita, dove siamo tutti uguali e dove non ci sono differenze – hanno detto rivolgendosi a Mahdi e ai suoi compagni di squadra-. O almeno dovrebbe essere così, ma a volte la stupidità e l’ignoranza delle persone non ha limite. Ciò che successo a Mahdi è inqualificabile, soprattutto perché fatto da genitori. I primi che dovrebbero dare il buon esempio.
«Importante non fare finta di niente»
«Era importante non fare finta di niente, non girarsi dall’altra parte e denunciare, perché fatti come questi non si ripetano mai più - ha detto Ricci -.
Della Dora: «Cultura da insegnare dentro e fuori dal campo»
Importanza del rispetto per gli avversari, un valore sottolineato dall’assessore allo Sport Mila Della Dora: «Una cultura da insegnare ai più giovani, importante sia dentro che fuori dal campo. Episodi come questi siano da monito perché non si ripetano mai più»
Corriere Adriatico