Fano, motociclista con targa falsa preparava rapina in centro storico

La targa falsa
FANO - La polizia di Stato scopre un motociclista con targa falsificata e sventa una probabile rapina. E' accaduto a Fano nell'ambito dei controlli anticrimine organizzati...

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FANO - La polizia di Stato scopre un motociclista con targa falsificata e sventa una probabile rapina. E' accaduto a Fano nell'ambito dei controlli anticrimine organizzati con l'impiego degli agenti del locale Commissariato, della Squadra mobile di Pesaro, della polizia stradale e di alcune pattuglie del reparto prevenzione crimine di Perugia.


I poliziotti hanno intercettato in via Mura Augustee una potente moto marca Honda modello Hornet, la cui targa appariva subito sospetta in quanto le lettere ed i numeri che vi erano riportati non risultavano a rilievo come previsto, ma piatti.  Il conducente ha tentato di sottrarsi al controllo partendo ad alta velocità e attuando spericolate manovre per divincolarsi nel traffico cittadino, venendo comunque raggiunto e bloccato nei pressi della rotonda della Liscia.

Dal successivo accertamento risultava che sulla targa originale del motoveicolo era stata applicata una pellicola adesiva che riproduceva le caratteristiche di quelle originali, ma con numeri e lettere non censite al Pra. L’uomo alla guida era un napoletano 47enne, noto alle forze di polizia in quanto già coinvolto in episodi di rapina a danno di rappresentanti orafi e gioiellerie in varie zone d’Italia. Gli agenti hanno denunciato l’uomo in stato di libertà per aver circolato alla guida una moto munita di targa falsa, oltretutto senza patente di guida, revocatagli nel 2000, privo di copertura assicurativa e con la revisione del mezzo scaduta, motivo per il quale gli sono state comminate svariate multe ai sensi del Codice della strada per un totale di circa 5mila euro.


La polizia sospetta che il napoletano, con l’eventuale intervento di qualche complice, stesse preparando una rapina a danno di una delle gioiellerie del centro storico fanese o di un rappresentante. Infatti, la tecnica utilizzata dai malviventi consiste nell’attendere i rappresentanti orafi all’uscita dalle gioiellerie per poi, utilizzando potenti ed agili motoveicoli con targhe falsificate, seguirli e sottrargli le borse contenenti i preziosi fuggendo poi a tutta velocità. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico