Pesaro, proteste per gli aumenti della Tari. «Abbiamo bloccato il rincaro al 4%». A pagare di più imprese e attività commerciali

L’ultimo consiglio comunale ha approvato il ritocco.

Pesaro, proteste per gli aumenti della Tari.
PESARO Tari, scatta l’aumento per tutti i Comuni del 5,6%. Pesaro ha votato in consiglio comunale per un incremento medio del 4%. A pagare di più saranno le imprese e...

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PESARO Tari, scatta l’aumento per tutti i Comuni del 5,6%. Pesaro ha votato in consiglio comunale per un incremento medio del 4%. A pagare di più saranno le imprese e le attività commerciali, per le famiglie il dato è più contenuto. L’assise si è riunita ieri, per l’ultima seduta della legislatura, per la discussione e il voto della delibera “Tassa rifiuti – Aggiornamento del Piano Economico Finanziario anni 2024-2025 e approvazione delle tariffe per l’anno 2024”.  


La presentazione


A presentarla è stato l’assessore al Rigore, Andrea Nobili che ha detto: «Ogni due anni il Comune di Pesaro, come tutti, deve aggiornare il PEF (Piano Economico Finanziario), sul quadriennale 2022-2025. L’aggiornamento adegua il Piano sulla base degli aumenti registrati nel 2022-2023 (caro benzina, inflazione, aumento del costo dei contratti dei dipendenti) da Marche Multiservizi per erogare i servizi che svolge per il Comune. Aumenti che ammontano, per Pesaro, a circa 1 milione di euro (dei 21.462.000 euro complessivi). L’Ata ha deliberato l’aumento per i Comuni dell’Ambito del 5,6% dell’aliquota Tari. Una percentuale che il Comune di Pesaro è riuscito ad abbattere portandola al 4% medio, sia per le utenze non domestiche, sia per quelle domestiche. La stragrande maggioranza di questa seconda categoria, avrà una percentuale minore di aumento». L’assessore ha parlato di un 3% per le famiglie. E lo ha fatto agendo su due leve. «Abbiamo cioè aumentato le superfici che ricadono nel conteggio della Tari. Sono stati inseriti altri 100.000 metri quadrati in più di base imponibile per distribuire, spalmandoli, i costi (e abbattendoli per quanto possibile). L’altra leva è la regolamentazione delle situazioni “incerte” e che premia i contribuenti “fedeli” che a Pesaro sono poco meno del 90%». L’assessore ha ricordato i 300 mila euro per il fondo anticrisi grazie ai quali i cittadini con Isee sotto i 16 mila euro pagheranno la metà. 


Dai banchi dell’opposizione la critica di Dario Andreolli (Lega): «L’aumento contenuto al 4% è stato preceduto dall’aumento dello scorso anno del 3,7%. È un trend in continuo aumento che porterà nel triennio all’aumento fino al 10%. Abbiamo la Tari più alta di tutte le Marche. Gli utili di Mms sono importanti (12,3 milioni), si doveva strutturare un percorso di investimenti che trasformano i rifiuti in valore grazie a una impiantistica. Oggi siamo costretti a portar fuori i rifiuti, facendo economia per altri territori. Stesso discorso per il settore idrico che è un’emergenza sulla quale occorre investire risorse importanti e non fare finta di nulla. I 7,9 milioni di euro di cofinanziamento per il bando Pnrr per i lavori sull’acquedotto ricadranno in bolletta. Manca una programmazione politica finalizzata ad investire diversamente gli utili. La delibera è una pagina perdente dell’amministrazione».
Giulia Marchionni (Prima c’è Pesaro) ha detto: «Una fotografia che fa piangere, siamo la città con la Tari più alta della Regione. Una aliquota difficile da sostenere per aziende e famiglie in cui nel quinquennio 2018-22 c’è stato un aumento del 12% a fronte del 7,7 nazionale. Manca una tariffa puntuale e purtroppo aumenterà anche nel 2025».


Toni da smorzare


Giampiero Bellucci (Pd) ha smorzato i toni: «Parlare di Tari e di utili è una grande menzogna: Mms non fa utili con la Tari. I costi devono corrispondere alle tariffe e al momento manca 1 milione. L’azienda rappresenta il buon lavoro di questa amministrazione». Per Daniele Malandrino (FdI) «si poteva scegliere di applicare l’aumento minimo del 3% come previsto da Arera, visto che abbiamo una tariffa già alta». Infine Giovanni Dallasta del gruppo misto all’opposizione: «Al cittadino si chiede di fare la raccolta differenziata, si propongono innovazione come i cassonetti intelligenti e le tariffe aumentano». 

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Corriere Adriatico