OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
La presentazione
A presentarla è stato l’assessore al Rigore, Andrea Nobili che ha detto: «Ogni due anni il Comune di Pesaro, come tutti, deve aggiornare il PEF (Piano Economico Finanziario), sul quadriennale 2022-2025. L’aggiornamento adegua il Piano sulla base degli aumenti registrati nel 2022-2023 (caro benzina, inflazione, aumento del costo dei contratti dei dipendenti) da Marche Multiservizi per erogare i servizi che svolge per il Comune. Aumenti che ammontano, per Pesaro, a circa 1 milione di euro (dei 21.462.000 euro complessivi).
Dai banchi dell’opposizione la critica di Dario Andreolli (Lega): «L’aumento contenuto al 4% è stato preceduto dall’aumento dello scorso anno del 3,7%. È un trend in continuo aumento che porterà nel triennio all’aumento fino al 10%. Abbiamo la Tari più alta di tutte le Marche. Gli utili di Mms sono importanti (12,3 milioni), si doveva strutturare un percorso di investimenti che trasformano i rifiuti in valore grazie a una impiantistica. Oggi siamo costretti a portar fuori i rifiuti, facendo economia per altri territori. Stesso discorso per il settore idrico che è un’emergenza sulla quale occorre investire risorse importanti e non fare finta di nulla. I 7,9 milioni di euro di cofinanziamento per il bando Pnrr per i lavori sull’acquedotto ricadranno in bolletta. Manca una programmazione politica finalizzata ad investire diversamente gli utili. La delibera è una pagina perdente dell’amministrazione».
Giulia Marchionni (Prima c’è Pesaro) ha detto: «Una fotografia che fa piangere, siamo la città con la Tari più alta della Regione. Una aliquota difficile da sostenere per aziende e famiglie in cui nel quinquennio 2018-22 c’è stato un aumento del 12% a fronte del 7,7 nazionale. Manca una tariffa puntuale e purtroppo aumenterà anche nel 2025».
Toni da smorzare
Giampiero Bellucci (Pd) ha smorzato i toni: «Parlare di Tari e di utili è una grande menzogna: Mms non fa utili con la Tari. I costi devono corrispondere alle tariffe e al momento manca 1 milione. L’azienda rappresenta il buon lavoro di questa amministrazione». Per Daniele Malandrino (FdI) «si poteva scegliere di applicare l’aumento minimo del 3% come previsto da Arera, visto che abbiamo una tariffa già alta». Infine Giovanni Dallasta del gruppo misto all’opposizione: «Al cittadino si chiede di fare la raccolta differenziata, si propongono innovazione come i cassonetti intelligenti e le tariffe aumentano».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico