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PESARO - La risposta tanto attesa è arrivata, saranno prorogati i contratti di 200 operatori della sanità in forza in Area Vasta 1 e Marche Nord in scadenza al 31 dicembre. Ma solo per quattro mesi. Comunque è un primo passo dopo i sit-in organizzati dai sindacati a Pesaro, Fano e Urbino e il pressing della politica.
Il documento della Regione è stato ufficializzato ieri dal Dipartimento, e autorizza con nulla osta Marche Nord e l’Area Vasta a prorogare per quattro mesi quei contratti a tempo determinato in scadenza al 31 dicembre sia per il personale del comparto che della dirigenza. Plaude anche l’opposizione con i consiglieri dem regionali Andrea Biacani e Micaela Vitri e la 5 Stella Marta Ruggeri.
Il risultato
Soddisfatto Alessandro Contadini, referente territoriale Cisl Fp e con lui i colleghi Carlo Ugolini, Massimo Ragni (Cgil) e Angelo Aucello (Uil Fpl). «Salvi numerosi posti di lavoro di operatori sanitari, sociosanitari ma anche tecnici di radiologia, laboratorio, ostetriche, dirigenti della sanità, senza dimenticare i medici, come nel caso di due professionisti del Pronto soccorso, che fino ad oggi erano in un limbo.
«Permangono – prosegue il coordinatore Cisl – dubbi legati alle richieste dei sindacati per aprire un confronto largo con la Regione sulla nuova dotazione organica e di personale che avrà la nascente Ast di Pesaro-Urbino, sul tetto di spesa previsto che si traduce cioè in capacità di fare assunzioni e sulla quantificazione del budget aziendale che sarà la Regione ad assegnare». Prima della pausa natalizia, è in programma un nuovo confronto con le Rsu.
«Un primo passo doveroso che però non basta» rimarcano Vitri e Biancani.
«Anzi ci preoccupa per il futuro la previsione contenuta nell’atto di proroga per un periodo di soli 4 mesi. La nostra sanità ha bisogno urgentemente di personale continuativo. Per questo ci chiediamo come mai la giunta Acquaroli non prenda in considerazione il rinnovo per il tempo massimo? E perché allo stato dei fatti si favoriscono le cooperative e una gestione che moltiplica poltrone e mobilità passiva? Con la nuova organizzazione è previsto un aumento consistente dei costi per i dirigenti, ma poi non ci siano le risorse per il personale. La scelta di non prorogare i contratti fino a 36 mesi – proseguono – non tiene conto dell’aumento delle liste d’attesa, del costo annuo per la mobilità passiva che supera i 40 milioni di euro, del fatto che le risorse per il personale sono già contabilizzate nel tetto di spesa 2022. In sostanza non si risolve il problema, ma si mette una piccola pezza».
Stabilizzazione
Tutto l’attuale personale precario andrebbe stabilizzato anche per la pentastellata Ruggeri. «L’interrogazione che discuterò alla prossima seduta del consiglio – spiega - vuole acquisire anche dati precisi sui tetti di spesa per il personale sanitario e i motivi sono presto spiegati: qualora ci fossero i margini, la Regione dovrà stabilizzare e reclutare altro personale».
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Corriere Adriatico