La variante di Gimarra ora aggira la collina per rientrare nei 20 milioni

I due tracciati ipotizzati per la variante di Gimarra
FANO - Ieri è stato presentato dal sindaco Massimo Seri e dal vicesindaco e assessore all’urbanistica Cristian Fanesi, con la presenza della giunta quasi al completo,...

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FANO - Ieri è stato presentato dal sindaco Massimo Seri e dal vicesindaco e assessore all’urbanistica Cristian Fanesi, con la presenza della giunta quasi al completo, il nuovo percorso della variante di Gimarra elaborato su incarico del Comune di Fano dalla società di ingegneria Sintagma di Perugia.

 

Dato che si tratta di un’opera oltremodo significativa e alquanto onerosa, che ha suscitato reazioni contrastanti nei cittadini, l’amministrazione comunale ha voluto verificare lo studio di prefattibilità fatto in precedenza dai tecnici interni al Comune. E le novità non sono mancate.

Adriatica senza traffico urbano
«Sintagma – ha detto Fanesi – ci ha aiutato principalmente a capire come riuscire a fare un collegamento tra via Aldo Moro (l’ultimo tratto già realizzato dell’interquartieri) con la Statale 16, cercando di liberare conseguentemente l’Adriatica nel tratto urbano dal traffico locale di attraversamento».

Ne dovrebbero beneficiare tutto il rettilineo di viale Piceno e via Pisacane, le vie urbane che lambiscono il perimetro del centro storico, viale Primo Maggio e viale Romagna che costituiscono i tratti della nazionale a Nord della città. Le modifiche rispetto al precedente progetto riguardano innanzitutto la larghezza della strada che da 8,50 metri passa 9, suddivisa in 2 carreggiate da 3,50 metri più 1 metro di banchina per lato.

Si elimina la galleria
Si elimina la galleria naturale nei pressi dell’abitato di Gimarra, sostituita da un passaggio attorno alla collina che dovrebbe essere realizzato nel rispetto dell’ambiente e comunque lontano dalle case del quartiere. In tutto il nuovo percorso sono state previste 6 rotatorie, la prima nell’innesto di via Aldo Moro, la seconda lungo via del Torrente, la terza nella intersezione con via del Carmine, la quarta con via di Villa Giulia, la quinta alla periferia dell’abitato di Gimarra, la sesta nell’incrocio con la Statale 16.

In tutto la parte finale di questa variante è lunga 3 chilometri e mezzo e comprenderà anche una pista ciclabile che si unirà a quella esistente nell’interquartieri nel tratto finale di via Aldo Moro per allungarsi fino alla rotatoria di via del Carmine. Un’utile infrastruttura bidirezionale, larga 2,50 metri, al servizio soprattutto della gente di Gimarra che usufruirà di una alternativa sicura per raggiungere in bicicletta la città senza unirsi pericolosamente al traffico motorizzato che percorre la statale.

Il via dalla zona Trave
L’itinerario della nuova arteria parte dai pressi della zona sportiva della Trave, lambendo il campo da calcio, il circuito ciclistico Marconi e la pista d’atletica Zengarini con opere di mitigazione che dovrebbero ridurre l’impatto ambientale, per poi valicare il torrente Arzilla non molto lontano dal ponte Mimmo. Raggiunto il Carmine, è stata posta particolare attenzione nell’uso dei materiali e nel regolare la viabilità nei pressi della chiesa, chiudendo al traffico motorizzato un breve tratto di una delle strade che confluirà nella rotatoria e realizzando un by pass, in modo che auto e camion affluiscano sulla rotonda da un’unica direzione. Questo permetterà un transito pedonale più sicuro e anche di ampliare il sagrato della chiesa.

La stima dei costi di questo tracciato è di 21,5 milioni di euro, rientrando nel finanziamento di 20 milioni con il ribasso d’asta. La prima ipotesi con la galleria supererebbe i 30 milioni.

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Corriere Adriatico