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URBANIA - Se la Regione non determina l’elenco delle acque da considerare strategiche ogni altro discorso per fronteggiare la crisi idrica è privo di contenuti. Le consigliere regionali Ruggeri e Lupini (M5S) hanno depositato sul tema l’interrogazione numero 367.
In attesa che dall’esecutivo regionale arrivi una risposta precisa il dibattito si riaccende dopo le precise prese di posizione del Gruppo Acqua di Urbania.
«Dopo anni la Regione non ha ancora predisposto un elenco delle riserve strategiche, vedo tanta superficialità» commenta la capogruppo Marta Ruggeri. «La gestione delle risorse idriche nelle Marche ha una carenza che espone al gravissimo rischio di utilizzare male le acque, soprattutto quelle profonde: dopo anni la Regione non ha ancora predisposto l’elenco che classifichi quali siano da ritenere strategiche e quindi da preservare».
La capogruppo consiliare dei 5 Stelle torna a segnalare un aspetto critico nella politica su un bene comune fondamentale, esortando la giunta marchigiana a specificare «se e quando intenda definire l’importante elenco mancante, che è richiesto in modo esplicito dalla legge regionale numero 5 risalente al 2006. Un duplice antefatto non fa dormire sonni tranquilli per la tutela delle acque interne. Sia in seno all’Aato che in consiglio regionale la mozione sulla stessa questione fatta ora propria dall’interrogazione è stata respinta. Le acque profonde del pozzo del Burano, una riserva profonda, sono ora nel programma degli interventi predisposti dall’autorità d’ambito Aato 1 Marche Nord, come rilevato anche dall’assessore all’ambiente del Comune Montelabbate con cui ho modo di confrontarmi spesso».
Una questione che non può rimanere avvolta nell’opacità. Il problema è serio. Non ammette distrazioni.
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Corriere Adriatico