Pesaro, video pirata di film nuovi e serie tv: sgominata banda di hacker

Pesaro, video pirata di film nuovi e serie tv: sgominata banda di hacker
PESARO – Vedere con comodo a casa i film appena usciti delle sale o le serie più in voga in onda sulle tv a pagamento, pagando molto meno: i finanzieri di Pesaro...

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PESARO – Vedere con comodo a casa i film appena usciti delle sale o le serie più in voga in onda sulle tv a pagamento, pagando molto meno: i finanzieri di Pesaro sgominano una banda di hacker.

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pesaro, al termine di una lunga e complessa attività investigativa, ha identificato uno dei più influenti gruppi di hacker informatici operanti in Italia e all’estero, specializzato nell’illecita acquisizione di film proiettati in prima visione nelle sale cinematografiche. Il gruppo, dopo aver elaborato e ottimizzato quanto abusivamente registrato, distribuiva in rete, a fini di lucro, i file video realizzati. Gli accertamenti, condotti nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Pesaro, sono stati determinanti per collegare i responsabili alle loro identità digitali e, soprattutto, per ricostruire l’intera filiera distributiva dei video pirata. Le investigazioni sono state svolte in sinergia con i consulenti tecnici della Federazione Anti-Pirateria Audiovisiva hanno portato ad eseguire perquisizioni domiciliari in quattro regioni (Marche, Piemonte, Lombardia e Puglia) con il conseguente sequestro di personal computer, smartphone e relativi supporti fisici contenenti oltre 800.000 file. La successiva analisi di quanto sequestrato ha consentito di scoprire che i pirati informatici, dopo l’acquisizione dei film di successo e delle principali serie televisive trasmesse sui canali delle emittenti pay-per-view, curavano il montaggio e la codifica per il loro caricamento su server adeguatamente dimensionati. I file modificati venivano pubblicizzati sui siti internet che, previo pagamento, agevolavano il download illegale. Il gruppo in questione, inoltre, aveva stabilito contatti e collaborazioni significative anche con altri release group esteri, riuscendo così a diversificare le fonti di introito connesse alle abusive registrazioni. I release group più organizzati, oltre ad immettere per primi sulle piattaforme web i file pirata per la conseguente divulgazione online, provvedevano all’editing e ai sottotitoli dei filmati in lingua originale. Una volta effettuato l’upload sul web delle opere cinematografiche, gli utenti finali effettuavano il pagamento di quanto dovuto attraverso i normali canali utilizzati per gli acquisti su internet, come ad esempio PayPal, consentendo ai pirati informatici di ottenere gorssi ed illeciti guadagni. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico