Aspetta il denaro della vendita online ma il compratore gli prosciuga il conto

Attenzione alle truffe online
PESARO - Truffe e raggiri che si trasformano in calunnia. Due casi distinti ma entrambi finiti davanti al giudice monocratico di Pesaro. Il primo riguarda un 50enne residente a...

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PESARO - Truffe e raggiri che si trasformano in calunnia. Due casi distinti ma entrambi finiti davanti al giudice monocratico di Pesaro. Il primo riguarda un 50enne residente a Pesaro che aveva denunciato tre persone accusandole di aver rubato dei telefoni cellulari. 

 
Ma nel corso delle indagini dei carabinieri di Pesaro era emerso che il 50enne li aveva venduti regolarmente a un signore di Firenze che a sua volta li aveva girati alle tre persone accusate. Il pesarese quindi ha accusato i tre di ricettazione, pur sapendoli innocenti, forse per cercare di recuperarli.

La pena
Il caso è finito davanti al giudice anche se il 50enne aveva poi ridimensionato il tutto una volta capito di essere stato scoperto. Ieri la prima udienza di un processo che vede l’uomo imputato per calunnia, un reato punito da 2 a 6 anni. E’ difeso d’ufficio dall’avvocato Alberto Bordoni. Tutt’altro caso quello di un bel tavolo di cristallo messo in vendita su Subito.it a 1500 euro da una venditrice pesarese. Un 50enne di Como si è mostrato interessato all’acquisto ed è iniziata la trattativa.


Numero farlocco


L’uomo chiamava sempre da un numero italiano che poi si è scoperto essere intestato a un egiziano mai identificato. E si era spacciato per un dipendente delle Poste, motivo per cui ha chiesto alla pesarese di recarsi a uno sportello bancomat dove l’uomo avrebbe guidato la ragazza in alcune operazioni per ricevere il denaro pattuito sul conto Bancoposta. La donna ci è cascata e ha iniziato a digitare i codici dettati al telefono, peccato però che i 1400 euro invece che finire sul conto sono stati accreditati sulla Postepay del truffatore. Riuscito l’inganno, l’uomo è sparito, rendendosi irreperibile. La ragazza si è accorta subito dell’ammanco e ha cercato invano di richiamare il malvivente. Di lui nessuna traccia. Così ha denunciato tutto ai carabinieri che seguendo la pista del telefonino e della Postepay sono riusciti a risalire al responsabile che ora è imputato per truffa davanti al giudice monocratico del tribunale di Pesaro.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico