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PESARO - «Erano gli eroi del Covid, ora sono senza lavoro. Marche Nord proroghi i contratti in scadenza degli operatori socio sanitari e pubblichi subito i bandi di stabilizzazione». Si sono ritrovati, per un sit in con volantinaggio, davanti all’ospedale San Salvatore ieri mattina gli operatori sociosanitari con le rappresentanze sindacali Fp Cgil. Cisl Fp, Uil Fpl, Fials.
«Noi stiamo chiedendo con forza e da diverso tempo - afferma Alessandro Contadini Cisl Fp Pesaro-Urbino comparto sanità - oltre la stabilizzazione del personale precario, la proroga di tutti i contratti a tempo determinato in scadenza: domani (oggi, ndr) ne scadranno alcuni, nei prossimi giorni e mesi gli altri operatori socio-sanitari, circa 30 in tutto.
Angelo Aucello, Uil Fpl ricorda che «questi lavoratori hanno dato il loro contributo in pieno Covid, dando la loro disponibilità e accettando dei contratti a tempo determinato e a oggi per questi contratti siamo quasi in scadenza. Noi chiediamo che a questi lavoratori vengano prorogati i contratti fino al massimo consentito dalla normativa di 36 mesi, ciò consentirebbe loro il diritto successivo a una manifestazione di interesse per un eventuale stabilizzazione. Tengo a precisare che la manifestazione di interesse potrebbe essere utilizzata anche su tutto il territorio del Servizio Sanitario Nazionale in quanto aprirebbe nuove partite per quanto riguarda il loro futuro e la garanzia del loro posto di lavoro. Chiediamo un incontro con l’azienda Marche Nord per parlare del futuro di questi 30 lavoratori in questa azienda».
Carlo Ugolini Rsu Marche Nord Fp Cgil, sottolinea che «a questi 30 lavoratori non verrà rinnovato il contratto di lavoro e quindi non matureranno il requisito fondamentale per partecipare ai bandi di stabilizzazione. Questi lavoratori che domani saranno a casa sono gli stessi lavoratori che l’anno scorso venivano chiamati eroi, sono quelli che hanno lavorato nelle sub Intensive, Intensive, nei reparti Covid, non si sono certo tirati indietro nel momento del bisogno, sono ragazzi che hanno un’altissima professionalità soprattutto per i reparti Covid».
Claudio Acacia, segretario provinciale Fials Marche Nord, ritiene «ingiusto che queste persone vengono dalla sera alla mattina mandate via senza un minimo di proroga. Non è ammissibile che prima erano gli eroi che salvavano la patria e oggi sono diventate persone comuni che nessuno considera più». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico