Complesso delle Zoccolette venduto all'Erap, mercoledì il Comune firma dal notaio la cessione. Case al posto della storia

Il complesso delle Zoccolette a Pesaro ceduto all'Erap
PESARO - Complesso delle Zoccolette, l’Erap realizzerà case popolari. Roberto Malini, referente per il comitato per la salvaguardia del Conservatorio e...

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PESARO - Complesso delle Zoccolette, l’Erap realizzerà case popolari. Roberto Malini, referente per il comitato per la salvaguardia del Conservatorio e dell’Oratorio della Misericordia evidenzia alcune criticità. «Tutti i nostri politici condividono il concetto che la cultura sia la linfa delle nostre vite, lo ha detto anche Draghi. Eppure assistiamo alla razionalizzazione priva di orizzonti degli interventi a tutela dei beni culturali. Pensiamo a una città come la nostra Pesaro».

 

Il patrimonio
«Abbiamo un formidabile edificio neoclassico contenente architetture rinascimentali, il San Benedetto; abbiamo l’ultima chiesa superstite del grande Giannandrea Lazzarini e, annesso, il Conservatorio delle orfane che fu l’orgoglio dell’architetto dei più bei palazzi della Pesaro settecentesca: il Complesso della Misericordia (popolarmente chiamato “delle Zoccolette”). Potremmo vivere un nuovo rinascimento della città ed estendere il suo pregio architettonico, a beneficio della cultura e del turismo. E invece cosa facciamo? Li violentiamo, li trattiamo come ruderi senza valore, li umiliamo e ne facciamo edilizia a basso costo». 


Il riferimento ha una data precisa. «Il 4 agosto Pesaro svende - sottoscrivendo un contratto con Erap presso uno studio notarile - il capolavoro del Lazzarini e del Bicciaglia, mentre presto il progetto per il San Benedetto ne annienterà il prezioso unicum architettonico». Nel primo caso l’Erap acquisterà l’ex convento delle Zoccolette per 775 mila euro dal Comune. 


«Da immobile fatiscente diventerà un edificio che ospiterà 14 alloggi per le famiglie meno abbienti. Una risposta al disagio sociale di chi attende da mesi in graduatoria di avere assegnato un appartamento. L’accordo, recepito in una delibera regionale, ha ottenuto il parere favorevole della Commissione e prevede un investimento di 3milioni e 500mila euro. Quanto al San Benedetto è notizia di questi giorni che il Bando Qualità dell’abitare porterà 15 milioni di euro a Pesaro. Il progetto del Comune prevede il recupero di una parte del complesso dell’ex manicomio, più precisamente quella che affaccia sul Corso XI Settembre, da destinare ad edilizia residenziale pubblica. 


«Resta però il nodo della porzione restante che molti vorrebbero fosse adibita a casa della cultura. «Noi possiamo solo soffrire, appellarci ai responsabili, assistere al martirio dei beni culturali intorno a noi – continua Malini - Potremmo essere umanamente, culturalmente nobili, lungimiranti, grandi, ma non riusciamo a distaccarci da quel pensiero razionalista e utilitarista che tanti danni ha finora provocato nel nostro paese. Chiedo ancora ai responsabili: fermatevi! In nome del futuro di Pesaro, fermatevi. Valutiamo insieme altre possibilità, altri progetti, ma non gettate via il nostro passato e il nostro avvenire. 


L’auspicio


«Viviamo un momento in cui vi è attenzione ai beni culturali di pregio e si potrebbe chiedere fondi per valorizzarli, ma c’è un’inspiegabile fretta di chiudere contratti e iniziare lavori di bassissimo profilo. Insieme ad alcuni amici, difensori dei beni culturali, sto cercando di contattare investitori privati e pubblici per aiutare le nostre istituzioni che non hanno fondi sufficienti per ambiziosi restauri architettonici. Però non ci danno tempo, non ci concedono neanche il tempo di amare la nostra città. Fermatevi». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico