Ubriaco picchia e minaccia la moglie anche davanti al figlio minore: scatta il divieto di avvicinamento

Ubriaco picchia e minaccia la moglie anche davanti al figlio minore: scatta il divieto di avvicinamento
PESARO - Insulti, minacce e botte alla moglie: scatta il divieto di avvicinamento alla compagna. E’ un’altra storia di maltrattamenti familiari consumatasi...

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PESARO - Insulti, minacce e botte alla moglie: scatta il divieto di avvicinamento alla compagna. E’ un’altra storia di maltrattamenti familiari consumatasi nell’arco degli ultimi mesi, ma che è venuta a galla in questi giorni perché la donna, una rumena di 44 anni, non ce la faceva più a sopportare le continue angherie del marito. Così si è fatta coraggio, ha abbattuto ogni reticenza e ha raccontato tutto alla Questura di Pesaro che è intervenuta per offrire una rete di protezione attorno alla donna e al figlio.

 

Non solo, una volta avute le prove di quel comportamento prevaricatore da parte dell’uomo, 40 anni rumeno, la Questura è intervenuta emettendo il provvedimento di divieto di avvicinamento così da proteggere la donna e il minore. Ieri in tribunale l’interrogatorio di garanzia per l’uomo, difeso dall’avvocato Aldo Nocito, che però non si è presentato per rispondere alle domande del giudice. L’uomo è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia, il tutto condito dall’ubriachezza abituale. L’uomo infatti alzerebbe troppo il gomito, cosa che farebbe scattare in lui comportamenti inappropriati ed esasperati nei confronti della donna, impaurita da quanto ogni volta potrebbe accadere. La donna aveva ricostruito mesi di vessazioni e soprusi che era costretta a subire anche in presenza del figlio minorenne. L’uomo le avrebbe urlato frasi come: «Sei una nullità, sei un peso, mi hai rovinato la vita». E ancora esclamazioni come: «Vattene di casa, stai zitta altrimenti ti tiro un calcio che rimani per terra». Poi minacce di morte pesantissime, anche davanti al minorenne: «Ti taglio la gola». Una violenza verbale a cui sarebbe stata accompagnata anche quella fisica con botte e schiaffi. Poi i pugni contro le porte durante le minacce, il tutto per spaventare ancora di più la vittima. Gli agenti della squadra mobile hanno preso in mano la situazione fino ad emettere il provvedimento. Il processo andrà avanti, intanto l’uomo non potrà frequentare i luoghi della donna altrimenti rischia seri provvedimenti sulla limitazione della libertà personale.

 

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Corriere Adriatico