Messaggio su Whatsapp: «Sei ricercata dall'Europol». Ma i truffatori le svuotano il conto

Messaggio su Whatsapp: «Sei ricercata dall'Europol». Ma i truffatori le svuotano il conto
PESARO - Pensa di essere sotto scacco dell’Europol e si fa svuotare il conto. L’altra sera una ragazza austriaca di 24 anni si è rivolta alla Questura,...

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PESARO - Pensa di essere sotto scacco dell’Europol e si fa svuotare il conto. L’altra sera una ragazza austriaca di 24 anni si è rivolta alla Questura, accompagnata da una amica pesarese, per denunciare una truffa subita. La giovane ha detto di essere stata contattata su whatsapp dall’Europol: «Sei ricercata in tutta Europa, sappiamo dove sei, se non vuoi vedere il tuo passaporto annullato e rimanere in Italia per essere processata devi inviarci 4000 euro».

 

La ragazza, terrorizzata dal messaggio ricevuto, pensava di essere davvero nei guai. E non si sa per quali presunti crimini commessi. Il logo era quello corretto, così come una serie di link e altri espedienti per rendere il tutto credibile. Un classico caso di phishing. Il tutto con spiegazioni sulle trance da mandare: prima 1500 euro, poi altri 1500 e infine 1000 euro. La austriaca, completamente nel pallone, ha effettuato i bonifici richiesti. E così sono spariti dal conto 4000 euro in pochi minuti. Ma i sedicenti agenti dell’Europol non erano ancora soddisfatti. Avendo capito che la giovane poteva essere una gallina dalle uova d’oro hanno chiesto di inviare tutti i soldi che aveva nel conto. Ma nella prepagata restava ben poco, così la giovane che tra l’altro lavora in una banca austriaca, ha spostato 19mila euro dal suo conto alla carta, pronta a inviarli ai truffatori. Ma qui è intervenuta la banca stessa, insospettita da quei movimenti. «Collega che stai facendo, perché hai spostato quel denaro? Dove stai mandando quei soldi? È una truffa». Il tenore della telefonata doveva essere più o meno questo. Così, schiaritasi le idee, ha capito di essere stata vittima di un raggiro e che quei 4000 mila euro erano finite in mano a gente truffaldina. Ha denunciato tutto alla Questura che ora indagherà anche se non sarà facile risalire ai malviventi. Le truffe evolvono, ma questo caso fa capire come tutti possano cadere nella trappola, anche una ragazza che lavora in banca e dunque avvezza a ragionare di trasferimenti di denaro e conti fittizi. Non solo, era stata anche spiata perché i truffatori sapevano benissimo che si trovava all’estero e hanno imbastito la finzione.

 

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Corriere Adriatico