PESARO - «La marijuana la uso a scopo terapeutico e la vendo anche. Questa è la mia vita. Mi hanno sequestrato tutte le piante che avevo in casa ma poi questa notte...
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Il sospetto che nella casa occupata dal giovane, che vive solo ed era già noto ai carabinieri, ci fosse una coltivazione illegale è stato confermato dalla vista di alcune foglie di marijuana che spuntavano dal terrazzo, all’estremità di una pianta ben sviluppata. Così i militari sono andati a colpo sicuro.
Davanti al giudice De Luca è comparso Nicola Carboni, 28 anni di Lucrezia, arrestato nel tardo pomeriggio di martedì dai carabinieri della stazione di Colli al Metauro, che al comando del luogotenente Antonello Pannaccio erano arrivati alla sua abitazione seguendo alcune tracce investigative. Nel blitz, infatti, in un angolo del soggiorno, hanno trovato 16 piantine di marijuana collocate in vasi e coltivate con cura. Giunte a uno sviluppo medio, dai 40 ai 70 centimetri, erano esposte all’azione di un ventilatore e irradiate da un impianto di luci led per accelerarne la crescita.
È scattato così l’arresto in flagranza di reato con il sequestro di tutte le piante ed è stata disposta la detenzione in casa del giovane in vista dell’udienza dell’indomani. Ma il ventottenne non si è dato per vinto e nottetempo si è dato da fare con fertilizzati e semi per ripristinare la piantagione. Durante l’interrogatorio in tribunale l’ha dichiarato, aggiungendo che piuttosto che seguire un percorso terapeutico in comunità lui preferisce curarsi da solo con la marijuana, che coltiva in casa grazie alle istruzioni disponibili sul web. Ha anche detto che quella è la fonte del suo reddito, rivendicando la necessità di aggiornare l’attuale normativa repressiva.
Convalidato l’arresto, l’avvocato Andrea Giorgiani ha chiesto i termini a difesa e il processo è stato aggiornato al 3 settembre. Il pubblico ministero Valeria Cigliola, considerando le rivelazioni del giovane, ha chiesto la misura cautelare in carcere, ritenendola l’unica idonea a impedire la reiterazione del reato. Il giudice ha disposto così il trasferimento nella casa circondariale di Villa Fastiggi suscitando la reazione contrariata del giovane, che a quel punto ha dato in escandescenze ed è stato portato via dai carabinieri. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico