Pesaro, tre vittime nel tagico incidente di Colombarone: pena dimezzata a Marco Orazietti. Ecco perché

Tragico incidente di Colombarone, pena dimezzata a Marco Orazietti
PESARO Incidente sulle Siligate, ridotta in appello la condanna per Marco Orazietti. L’avvocato pronto a ricorrere in Cassazione. Il caso riguarda l’incidente del 9...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PESARO Incidente sulle Siligate, ridotta in appello la condanna per Marco Orazietti. L’avvocato pronto a ricorrere in Cassazione. Il caso riguarda l’incidente del 9 giugno 2019 che è costato la vita a Silvia Lucarelli, 33 anni e ai coniugi 60enni Roberto Carosio e Oriella Bonerba. Secondo l’accusa era emerso, diversamente da quanto si era creduto in un primo momento, che Silvia era alla guida e non Marco Orazietti, il 32enne, compagno della donna, imputato per triplice omicidio stradale colposo in concorso. 

 


Gli addebiti


Per la procura avrebbe cooperato nella determinazione dell’incidente benchè nel tentativo di arrestare la corsa della vettura su cui viaggiavano, tirando il freno a mano che ha fatto scarrocciare il mezzo. Durante il rito abbreviato sono state depositate varie perizie. Secondo l’ipotesi accusatoria Silvia avrebbe condotto il veicolo in stato di alterazione psicofisica e per “imperizia, negligenza e imprudenza” avrebbe affrontato la curva a Colombarone dopo un sorpasso con la doppia striscia continua a 130 km/h. Il 32enne Orazietti, in stato di alterazione psicofisica, avrebbe tirato il freno a mano mentre l’auto era lanciata in un tratto in cui vigono i 50 chilometri orari. L’azionamento della leva avrebbe fatto sbandare la Mazda, facendola finire contro la Fiat Seicento in cui si trovavano Carosio e Bonerba, provenienti in direzione opposta e morti sul colpo.

Tesi non accettata dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Andrea Giorgiani, che aveva depositato delle perizie per contrastare questa ipotesi. 


Tanto che durante il procedimento civile era emerso che la prova del freno a mano, con due tacche tirate, era risultata manomessa per via di precedenti spostamenti del mezzo mentre venivano effettuati i rilievi. Dunque inutilizzabile.

Dalle telecamere emerge che Silvia era alla guida ed era stata sbalzata nei sedili posteriori dopo lo schianto. Orazietti sarebbe rimasto in un primo momento incastrato nel lato passeggeri. Appena uscito dalla macchina avrebbe detto ai primi soccorritori che non era stato lui, che non stava guidando. Ipotesi confermata da una videocamera che ha ripreso il passaggio del mezzo. 


La nuova versione


In primo grado Orazietti era stato condannato a 3 anni e 4 mesi disponendo anche la provvisionale per il risarcimento. Ai genitori di Silvia 60 mila euro ciascuno e alla figlia rimasta orfana della madre 100 mila euro. Il processo d’appello ha ridotto la pena a 1 anno e 8 mesi. L’avvocato dell’imputato, Andrea Giorgiani ha insistito sul fatto che, trattandosi di un concorso di colpa, la condanna andava diminuita. E poi sulla prova del freno a mano, rimasta in piedi solo per due testimonianze sul momento di due ragazze. Dimezzata anche la provvisionale di risarcimento a 30 mila euro per i genitori e 50 per la figlia. Giorgiani è pronto a ricorrere in Cassazione. Oggi il 32enne vive all’estero. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico