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PESARO - Operazione Scuole sicure, concluso lo screening rivolto a studenti e docenti dei 7 istituti superiori. Il sindaco Matteo Ricci, lancia di nuovo un appello alla Regione per l’avvio di uno screening periodico con cadenza mensile, rivolto a tutti gli studenti marchigiani. «Uno strumento indispensabile per non ritrovarci con una didattica a continui stop and go». Al tavolo con Ricci, gli assessori Mila Della Dora e Giuliana Ceccarelli, il presidente Ail, Massimo Sierra, il presidente Aspes, Luca Pieri, il coordinatore della Protezione civile, Ugo Schiaratura e i medici Usca, Gregorio Bucci e Sara Pascucci.
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La prossima sfida del Modello Pesaro una prima tornata di tamponi rapidi fra docenti e ragazzi delle medie comunali. Un input a proseguire e in tempi rapidi, è arrivato anche dal dirigente scolastico Riccardo Rossini, presidente regionale dell’Associazione presidi, alla luce di due “cluster” di contagio registra tra insegnanti e personale Ata, alle medie Leopardi e Don Gaudiano. «Scriverò ad Acquaroli, Saltamartini e al servizio regionale Salute chiedendo l’avvio di uno screening scolastico rapido periodico per tutti i Comuni della regione – entra nel merito Ricci – partendo proprio dall’alta partecipazione dei nostri studenti e dai riscontri positivi dell’esperimento pesarese.
«Si chiede però una cabina di regia unica per forniture di test e organizzazione, ma con l’impegno dei singoli Comuni a collaborare.
Non hanno risposto alla prima chiamata, gli studenti già monitorati per motivi sportivi o familiari. In totale sono stati 5.100 le persone testate, tra queste 4.568 studenti, 536 fra docenti e personale Ata. Nelle scuole d’infanzia e nei nidi testate 115 fra educatrici e maestre con 0 positivi. «Risultati – prosegue il sindaco – che invitano ad una riflessione: l’operazione Marche Sicure ha visto l’adesione di 13mila pesaresi su circa 90 mila abitanti. Parliamo del 13 per cento di adesione contro un 65 per cento, e solo fra la popolazione scolastica».
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Sono gli assessori comunali Della Dora e Ceccarelli a farsi portavoce delle richieste che provengono continue dal mondo della scuola. Su tutti un dato: se e quando ci saranno nuove dosi di vaccini anche per la nostra regione, tali per procedere con la somministrazione anti Covid a docenti sopra i 45 anni di età al e personale scolastico, va anche ricordato che lo stesso vaccino non può essere somministrato sotto i 16 anni. «Sono quotidiane le richieste – conclude Della Dora – che arrivano da insegnanti dei plessi comunali e dalle stesse famiglie, per avviare la fase 2 del monitoraggio, a partire soprattutto dalla scuola media, dove la circolazione del virus è diffusa e quasi costante».
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Corriere Adriatico