PESARO - Conclusa la spettacolare esercitazione in alto mare condotta dalla Capitaneria di porto. Le manovre sono avvenute a a tredici miglia marine (circa 24 Km) dal Porto di...
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L’esercitazione prevedeva la simulazione di sversamento in mare di circa 3,5 metri cubi di gasolio, a seguito della rottura accidentale di una manichetta in fase di rifornimento da un’unità ad un serbatoio di stoccaggio di gasolio, collocato a bordo della piattaforma. La Sala Operativa della Guardia Costiera di Pesaro, dopo aver ricevuto la segnalazione dal Capo Piattaforma, ha disposto l’immediato intervento in zona della Motovedetta CP 2086 (per il coordinamento delle operazioni in zona), in aggiunta alla Motovedetta CP 535 dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Fano.
La macchia inquinante è stata subito intercettata dai mezzi antinquinamento inviati in zona dalla Sala Emergenze della Società Eni di Ravenna, anch’essa attivata per fronteggiare e gestire l’evento. Recuperata la macchia oleosa, è stata successivamente rilevata una seconda macchia a circa 0,6 miglia marine dalla piattaforma Brenda che si muoveva, date le condizioni meteo marine, verso il litorale pesarese; valutata la circostanza, la Guardia Costiera di Pesaro ha dichiarato l’Emergenza Locale e ha richiesto al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare l’intervento di ulteriori mezzi tra cui un rimorchiatore munito di dispositivi antinquinamento.
“L’esercitazione si è conclusa con il simulato recupero di tutto il prodotto inquinante” spiega il Capitano di Fregata Angelo Capuzzimato “La stessa ha permesso di testare la tempestiva ed efficace risposta del dispositivo e delle procedure di emergenza previste non solo dal Piano Operativo di Pronto Intervento del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dal Piano Locale Antinquinamento della Capitaneria di Porto di Pesaro, ma anche delle procedure di emergenza adottate da Eni”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico