PESARO - «Vietato alzarsi». Un diktat, quello imposto dalla Questura mercoledì allo stadio Benelli che ha fatto rumore. E che soprattutto stride con la politica...
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Va detto che rimanere al proprio posto è cosa che andrebbe fatta in ogni stadio italiano per permettere alle forze dell’ordine di identificare qualsiasi spettatore che, a livello professionistico, deve fornire le proprie generalità per acquistare biglietti che sono tutti nominativi. Navigando sul Web si trova un precedente di 5 ultrà sanzionati per lo stesso motivo, nella fattispecie a Roma, dove l’attuale questore di Pesaro Adriano Lauro lavorava a stretto contatto con l’allora prefetto capitolino Franco Gabrielli, colui che fece mettere le barriere nelle curve dell’Olimpico. Però, nei fatti, non succede in nessuna arena pallonara d’Italia che venga imposto di rimanere ai propri posti ai gruppi del tifo organizzato che assistono alle partite in piedi intonando cori a squarciagola dal primo al 90’. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico