Mette un “like” a una foto della sua ex inizia un incubo tra agguati e minacce

Mette un “like” a una foto della sua ex inizia un incubo tra agguati e minacce
PESARO - Quando un semplice mi piace o un commento via social innesca un incubo tra minacce e agguati. Vittima in questo caso è una ragazzo la cui unica...

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PESARO - Quando un semplice mi piace o un commento via social innesca un incubo tra minacce e agguati. Vittima in questo caso è una ragazzo la cui unica responsabilità è stata quella di mettere un “like”, il noto simbolo di condivisione e apprezzamento di Facebook, a una foto che la sua ex ragazza aveva postato non immaginando di innescare la violente reazione del nuovo fidanzato. E per lui è stato come piombare in un incubo che l’ha costretto a sporgere querela per stalking.


Chiuse indagini
I fatti risalgono al marzo dell’anno scorso e adesso, a distanza di quasi un anno, la procura ha chiuso le indagini chiedendo il rinvio a giudizio per il fidanzato geloso e per l’amico che lo ha spalleggiato nel tormentare l’ex, presunto rivale in amore. Tutto è nato, appunto, da un semplice like su Facebook, messo dal giovane 30enne, attualmente residente a Montecchio, assistito dall’avvocato Matteo Mattioli, che solo ieri ha ricevuto formalmente il mandato per la difesa. «Il mi piace – riferisce il legale, illustrando il caso – era stato cliccato dal mio assistito per una foto postata sul profilo della sua ex ragazza. A poche ore da quel semplice mi piace, il 30enne è stato contattato dall’attuale fidanzato della giovane, praticamente un suo quasi coetaneo residente a Tavullia. E’ così che sono partite le minacce con parole esplicite come “Vengo sotto casa e ti rompo la faccia. Ormai lei è la mia ragazza”. A distanza di una sola giornata dal like e dal commento alla foto, l’escalation di minacce è andata avanti finchè il giovane si è presentato in compagnia di un suo amico proprio sotto l’abitazione del mio assistito, all’una di notte del 25 marzo 2019. Entrambi hanno gridato contro di lui frasi ancora più minacciose, del genere “Se sei coraggioso scendi, ma se non riesco a prenderti adesso ti aspetterò tutti i giorni in piazza a Montecchio, ti farò del male e ti farò denunciare dalla mia ragazza”.

Bloccato in auto
Non paghi dalle minacce sono passati ai fatti. Il giorno seguente il fidanzato della giovane ha bloccato in auto il mio assistito, che stava raggiungendo la Romagna. In località San Giovanni in Marignano, si è affiancato con la propria Bmw all’auto, ha costretto il mio assistito a fermarsi, dopodiché ha sferrato un calcio contro lo sportello, danneggiando la macchina. A quel punto il mio assistito ha cominciato a intimorirsi e ad avere paura che la questione potesse degenerare e così ha deciso di denunciare quanto gli stava accadendo, perché temeva per la sua incolumità e per quella dei suoi familiari». Sono partite le querele e l’indagine ha così fatto il suo corso.

La richiesta di rinvio a giudizio

Il 20 gennaio la Procura di Urbino ha chiuso le indagini a carico del focoso 32enne fidanzato della ragazza e dell’amico che lo ha spalleggiato nell’escalation di minacce, un 26enne della zona di Vallefoglia. Le ipotesi di reato che ora dovranno passare al vaglio del giudice per le indagini preliminari sono quelle relative alle minacce e allo stalking, per comportamenti ripetuti e reiterati in più di un’occasione.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico