Pesaro, Soviet Soviet incarcerati ed espulsi dagli Usa: addio tournèe

La band pesarese Soviet Soviet
PESARO - Mentre sulla pagina Facebook dei Soviet Soviet fioccano commenti di solidarietà, sui social il “caso” raccoglie anche commenti denigratori. John...

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PESARO - Mentre sulla pagina Facebook dei Soviet Soviet fioccano commenti di solidarietà, sui social il “caso” raccoglie anche commenti denigratori. John Richards, speaker della radio Kexp che attendeva negli Usa il gruppo pesarese - poi arrestato, incarcerato e rispedito in Italia a causa di un equivoco sui visti - ha invitato i suoi ascoltatori a sostenere la band comprando i loro dischi e, in risposta, sulla sua pagina scrivono diversi americani che si ritengono in imbarazzo per le politiche del neo presidente.

E’ scontato che la legge non sia cambiata a causa di Trump, ma vi è un attaccamento alle “regole” assai più severo. L’invito del SxSw di Austin, dove avrebbero dovuto esibirsi gratuitamente, avrebbe permesso una promozione importante per i Soviet Soviet, ma, oltre a quello, comparivano delle date in alcuni locali a pagamento e questo è bastato alla polizia americana per ritenere non valido il visto da turismo. Un’ingenuità che la rock band ha pagato molto cara. L’assessore alla Bellezza Daniele Vimini ha condiviso il post della band sul suo profilo dichiarando: «Si stenta a credere che a Seattle, la città di Hendrix, del grunge e dei Nirvana, sia accaduto questo, a dei musicisti, nostri connazionali e concittadini. Nel 2017, per un presidente irresponsabile, ed un paese che fatica a prendergli le misure. Solidarietà ai Soviet Soviet, Pesaro città della musica è dalla vostra parte, la parte della giustizia e della ragione». Le manette, il sequestro dei cellulari, a notte in carcere, appaiono. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico