PESARO - Mentre sulla pagina Facebook dei Soviet Soviet fioccano commenti di solidarietà, sui social il “caso” raccoglie anche commenti denigratori. John...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
E’ scontato che la legge non sia cambiata a causa di Trump, ma vi è un attaccamento alle “regole” assai più severo. L’invito del SxSw di Austin, dove avrebbero dovuto esibirsi gratuitamente, avrebbe permesso una promozione importante per i Soviet Soviet, ma, oltre a quello, comparivano delle date in alcuni locali a pagamento e questo è bastato alla polizia americana per ritenere non valido il visto da turismo. Un’ingenuità che la rock band ha pagato molto cara. L’assessore alla Bellezza Daniele Vimini ha condiviso il post della band sul suo profilo dichiarando: «Si stenta a credere che a Seattle, la città di Hendrix, del grunge e dei Nirvana, sia accaduto questo, a dei musicisti, nostri connazionali e concittadini. Nel 2017, per un presidente irresponsabile, ed un paese che fatica a prendergli le misure. Solidarietà ai Soviet Soviet, Pesaro città della musica è dalla vostra parte, la parte della giustizia e della ragione». Le manette, il sequestro dei cellulari, a notte in carcere, appaiono. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico