Per la sicurezza del fiume Foglia si procede con gli espropri: altri 150mila euro per la cassa di espansione a Chiusa di Ginestreto

Per la sicurezza del fiume Foglia si procede con gli espropri: altri 150mila euro per la cassa di espansione a Chiusa di Ginestreto
PESARO  - Va avanti il piano degli espropri per la realizzazione della cassa di espansione del fiume Foglia nella zona di Chiusa di Ginestreto. Ai quasi 300mila euro...

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PESARO  - Va avanti il piano degli espropri per la realizzazione della cassa di espansione del fiume Foglia nella zona di Chiusa di Ginestreto. Ai quasi 300mila euro già stanziati (293mila per la precisione) per un’area di terreno di proprietà della ditta Carloni, ora se ne aggiungono altri 150mila euro (esattamente 143mila e rott) da ripartire su cinque diverse quote di proprietà.

 

Si tratta di un esproprio ritenuto di pubblica utilità in quanto rientra all’interno di un piano di opere considerate urgenti e prioritarie per la mitigazione del rischio idrogeologico e per cui è stato assegnato alla Regione Marche un contributo 2 milioni e mezzo di euro per la realizzazione della cassa di espansione a difesa del centro urbano di Pesaro.


All’interno dei fondi, una certa cifra, pari a circa 900mila euro, è stata messa a disposizione per gli espropri dei terreni e relativi indennizzi ai proprietari. I lavori coinvolgono la Regione Marche e il Comune e, nell’ambito della programmazione dell’Amministrazione comunale, l’avvio è atteso per i primi mesi del 2022. I lavori per la cassa di espansione del fiume Foglia a Pesaro, sono stati consegnati nell’estate 2020. La cassa di espansione in località Cà Paci, il cui costo si aggira intorno ai 2,2 milioni di euro, costituisce il primo stralcio esecutivo degli interventi di sistemazione sul fiume Foglia. L’obiettivo è allentare il rischio idrogeologico e contenere gli argini in caso di piene improvvise e inondazioni: il tutto a tutela e a salvaguardia del centro urbano di Pesaro.

La cassa di espansione del Foglia fa parte di quegli spazi che, normalmente, hanno altre valenze e utilizzo, come quella di riserve naturali, ma che, quando serve, aiutano a contenere l’equilibrio idraulico delle tracimazioni e a proteggere il territorio. L’area della cassa di colmata ricopre una superficie di circa 17,6 ettari, con un volume massimo di invaso pari a 308.770 metri cubi. Le finalità principali delle opere previste in progetto sono quelle di fornire un effetto immediato di riduzione delle condizioni di rischio idraulico indotte dal Rio La Fossa e di predisporre le aree di intervento per il futuro ampliamento dell’opera di invaso, funzionale alla mitigazione delle piene. Aree di laminazione grandi permettono al fiume quando arriva in piena di scolmare.

Spazi che nel resto dell’anno hanno altre valenze, sono una sorta di riserva naturale, ma ogni tanto, quando serve, aiutano il sistema idraulico ad evitare che l’acqua vada dove non deve andare e proteggono costantemente il nostro territorio. La funzione Alla cassa di espansione si sono affiancati i recenti lavori per incrementare la sicurezza degli argini del fiume sempre da parte della Regione Marche (che l’inverno scorso avevano anche dato adito a delle polemiche a causa degli alberi tagliati nella zona del lago Penserini) e le altre due casse di espansione sul Foglia (Vallefoglia e Montecalvo) che rientrano nell’ambito del contratto di fiume.

 

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Corriere Adriatico