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PESARO - Impennata di furti di biciclette nell’ultima settimana: il termometro sono i rivenditori dove le vittime vanno a sfogarsi e a ricomprare i modelli (anche usati) ma anche i social perchè si spera sempre in qualche feed back da tam tam e condivisione.
Le forze dell’ordine confermano la tendenza in aumento ma sulla carta le denunce sono ancora poche e riguardano i modelli più costosi: e-bike e moutain bike di ultima generazione dove si viaggia a valori da 1500 euro in su.
I raid specifici e organizzati sono iniziati la sera dello scorso lunedì: sono state prese di mira una serie di bici (soprattutto e-bike) nella zona porto (dalla Cira e dintorni per intenderci) ma anche nelle strade limitrofe a viale Trieste, zona Ponente. Bici con lucchetti anche corposi ma di fronte all’azione di professionisti, alle vittime non è rimasta nemmeno la catena a terra. Quella sera stessa sono state rubate altre bici ma in quartieri più decentrati come Villa San Martino, Pantano e le 5 Torri: i modelli scelti erano tutti di ultima generazione quindi abbastanza costosi e facile da piazzare.
Per tutta la settimana è stato comunque uno stillicidio tra centro e mare (ma anche alla Torraccia nella zona del centro commerciale dell’Iper Rossini), con un nuovo boom nel fine settimana, questa volta ai danni di bagnanti. Tra la zona di Levante e Sottomonte tra sabato e domenica si sono salvate poche aree: segnalati furti a ritmo continuo sulla ciclabile all’altezza della spiaggia libera, in zona sottopasso Gelsi, all’altezza dei bagni Sacro Cuore, nel tratto terminale di Levante tra la foce del Genica e la rotatoria sud, sul lungomare Nazario Sauro. Questa volta i ladri sono stato meno hi-tech nei gusti, trafugando soprattutto modelli da donna ma anche senza pedalata assistita. Una brutta sorpresa per i bagnanti che rientravano dal mare e non hanno trovato più il mezzo.
Poche ancora le denunce formalizzate però (anche se tra sabato e domenica qualche telefonata a centralino di vigili e polizia è arrivata). Le forze dell’ordine consigliano comunque di sporgere sempre denuncia mentre i rivenditori si raccomandano di comprare delle buone catene a prova di cesoia, altrettanto sofisticate come i modelli che devono proteggere, ma la spesa va dalle 30 euro in su, arrivando anche a un range tra 50 e 70 euro. Qualche proprietario si è attrezzato mettendo un dispositivo Gps simile a quello per rintracciare l’auto o il cellulare.
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Corriere Adriatico