PESARO - «In 50 anni, è la prima volta che vediamo con i nostri occhi, un dissesto così grave, frane diffuse, che hanno devastato tutta la falesia al di sotto...
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Il commento del presidente del Parco, Davide Manenti, racchiude tante sensazioni, per chi come lui è nato e ha vissuto a Focara e vede una falesia distrutta prima dal grande incendio e che ora sta franando per il dissesto provocato dal rogo e per gli effetti delle piogge incessanti delle ultime settimane. Manenti insieme al presidente del quartiere Massimo D’Angeli è sceso ieri lungo strada della Marina fino alla spiaggia con il gruppo di tecnici della Regione e di docenti universitari, per vedere da vicino le frane che si sono distaccate lungo i costoni al di sotto della torre campanaria e negli altri versanti della falesia verso Casteldimezzo.
«Una situazione drammatica e per certi versi davvero allucinante – commenta Manenti – non solo è a rischio strada della Marina ma rischi concreti si corrono anche per il borgo di Focara. Il dilavamento sotto il campanile si è trascinato dietro colate di terra, tufo e arenaria fino al mare e la situazione è così anche negli altri canaloni, sotto i vecchi torrioni e verso Casteldimezzo».
Al sopralluogo c’era anche il consigliere regionale Biancani e con lui l’assessore all’Ambiente Sciapichetti, che non ritornava nei luoghi dell’incendio dall’agosto scorso. «Siamo fiduciosi che in questa fase, ci venga riconosciuto lo stato di emergenza – commenta il consigliere Biancani – abbiamo verificato che la situazione è peggiorata lungo tutto il versante dopo le piogge e la neve. Sono quattro infatti, come sottolineato dai tecnici, i nuovi fronti franosi che si sono aperti ». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico