Pesaro, il San Bartolo preoccupa: «La falesia cede, borghi a rischio»

Il sopralluogo di ieri
PESARO - «In 50 anni, è la prima volta che vediamo con i nostri occhi, un dissesto così grave, frane diffuse, che hanno devastato tutta la falesia al di sotto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PESARO - «In 50 anni, è la prima volta che vediamo con i nostri occhi, un dissesto così grave, frane diffuse, che hanno devastato tutta la falesia al di sotto di Fiorenzuola. Mai vista una cosa simile».

Il commento del presidente del Parco, Davide Manenti, racchiude tante sensazioni, per chi come lui è nato e ha vissuto a Focara e vede una falesia distrutta prima dal grande incendio e che ora sta franando per il dissesto provocato dal rogo e per gli effetti delle piogge incessanti delle ultime settimane. Manenti insieme al presidente del quartiere Massimo D’Angeli è sceso ieri lungo strada della Marina fino alla spiaggia con il gruppo di tecnici della Regione e di docenti universitari, per vedere da vicino le frane che si sono distaccate lungo i costoni al di sotto della torre campanaria e negli altri versanti della falesia verso Casteldimezzo.
«Una situazione drammatica e per certi versi davvero allucinante – commenta Manenti – non solo è a rischio strada della Marina ma rischi concreti si corrono anche per il borgo di Focara. Il dilavamento sotto il campanile si è trascinato dietro colate di terra, tufo e arenaria fino al mare e la situazione è così anche negli altri canaloni, sotto i vecchi torrioni e verso Casteldimezzo».
Al sopralluogo c’era anche il consigliere regionale Biancani e con lui l’assessore all’Ambiente Sciapichetti, che non ritornava nei luoghi dell’incendio dall’agosto scorso. «Siamo fiduciosi che in questa fase, ci venga riconosciuto lo stato di emergenza – commenta il consigliere Biancani – abbiamo verificato che la situazione è peggiorata lungo tutto il versante dopo le piogge e la neve. Sono quattro infatti, come sottolineato dai tecnici, i nuovi fronti franosi che si sono aperti ». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico