Pesaro, ruba il cappello griffato a un ragazzino e gli chiede il riscatto di 5 euro puntandogli un coltello: affidato ai lavori socialmente utili

Pesaro, ruba il cappello griffato a un ragazzino e gli chiede il riscatto di 5 euro
PESARO Prese il cappellino di un minorenne e gli chiese un riscatto, patteggia il 23enne imputato anche di tentata estorsione. Ieri davanti al Gup il caso accaduto nel novembre...

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PESARO Prese il cappellino di un minorenne e gli chiese un riscatto, patteggia il 23enne imputato anche di tentata estorsione. Ieri davanti al Gup il caso accaduto nel novembre 2021 e che ha visto coinvolti due ragazzi. All’epoca, un minorenne pesarese aveva imboccato il sottopasso che da via Lamarca porta al San Decenzio. Qui aveva incrociato un gruppo di ragazzi e uno di loro gli aveva preso il cappellino dalla testa. Il giovanissimo aveva chiesto indietro il suo cappello di marca, ma la risposta del bullo era stata: «No ora è mio, se lo rivuoi mi devi dare 5 euro». Il ragazzino non ne voleva sapere e ha continuato a chiedere il cappello finchè il bullo ha estratto un coltello chiedendo i soldi in maniera assai più minacciosa.  


Il minorenne, capito che non era aria, se n’era andato ma aveva subito denunciato il fatto ai carabinieri che avevano iniziato le ricerche sulla base della accurata descrizione della vittima. Non solo. Il ragazzino, una volta avvertito il padre, aveva continuato a girare per la città finché aveva visto il gruppetto nella zona della stazione delle corriere. I carabinieri erano lì vicino e, una volta avvertiti, sono intervenuti facendo scendere dalla corriera il ragazzo. Si tratta di un giovane, che all’epoca aveva 20 anni, di origini albanesi e residente a Urbino già noto per episodi di bullismo e violenza.

Arrestato

Così era stato arrestato per furto aggravato e tentata estorsione e portato in caserma. Del cappellino nessuna traccia, ma a supporto delle accuse c’erano anche dei filmati di videosorveglianza della zona dove erano accaduti i fatti. Ieri, l’avvocato Emiliano Nicolini, ha proposto un patteggiamento a 2 anni con sostituzione della pena in lavori di pubblica utilità. Il giudice ha rinviato al 26 giugno per acquisire il parere favorevole dell’associazione dove potrà svolgere i lavori socialmente utili. Nell’indagine era finito anche un minorenne giudicato a parte dal tribunale dei minori, e un altro giovane denunciato per i medesimi fatti. E’ difeso dall’avvocatessa Raffaella Radi che a giugno discuterà il rinvio a giudizio di fronte al tribunale ordinario.

 

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Corriere Adriatico