Pesaro, ruba un borsello poi ricatta il proprietario. Campano arrestato

carabinieri
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PESARO - Mariano Donadona è un giovane con precedenti per associazione di stampo mafioso, ed è lui l'uomo che nella giornata del 25 aprile ha derubato di mille euro il gestore del circolo Arci di Case Bruciate. Il 33enne napoletano ma residente a Fano, è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Borgo Santa Maria per furto con destrezza e violenza privata per minacce ai danni del titolare del circolo. Tutto è accaduto intorno alle 20, quando il gestore si era accorto che quel borsello con incasso e fondo cassa, appoggiato sul piano sotto il bancone, era sparito. Subito la segnalazione ai carabinieri, che poco dopo le 21 erano già arrivati al circolo Arci. Il ladro non aveva fatto i conti con le telecamere di videosorveglianza interne all'esercizio, che avevano ripreso tutto.


Il 33enne campano quella sera era anche in compagnia di un 42enne e un 35enne di Case Bruciate che, ovviamente erano a conoscenza del furto. Dalle immagini subito visionate dai carabinieri, chiara è apparsa la dinamica, il pluripregiudicato, approfittando di una distrazione del titolare, era riuscito a mettere le mani sul borsello per poi uscire dal circolo e dileguarsi velocemente a bordo della sua auto. I carabinieri di Borgo, sono riusciti a intercettare il campano, dopo aver sentito i due amici che si trovavano con lui al circolo. E' stato proprio uno dei due, ad avvisare telefonicamente Mariano Donadona, che i carabinieri lo stavano cercando per il furto.


Non voleva avere altri guai il campano, vista la lunga lista di precedenti specifici per reati contro il patrimonio, truffe e violenza, per questo si era ripresentato poco dopo il furto di nuovo al circolo ma davanti al titolare non aveva fornito alcuna indicazione utile a far ritrovare il borsello con il denaro. Ha minacciato il gestore, facendo intendere che avrebbe riconsegnato il denaro rubato, solo se non fosse stato denunciato, altrimenti si sarebbe dato alla fuga non restituendo nulla. E' stato colto però con le mani nel sacco dai carabinieri, che appostati, attendendo il momento opportuno, lo hanno ammanettato e tratto in arresto. Anche l'auto un'Audi è stata rintracciata dai militari, all'interno si trovava proprio il borsello con 550 euro, parte della refurtiva. Ieri la convalida dell'arresto, il giudice ha disposto a suo carico gli arresti domiciliari.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico