Trova le sue foto ed i suoi video hot sul sito di scambisti e denuncia l'ex compagno

Pesaro, trova le sue foto ed i suoi video hot sul sito di scambisti e denuncia l'ex compagno
PESARO - Pubblica le foto e i video osé della compagna in un sito per incontri hot. Ma è solo l’inizio e il caso finisce in tribunale. Tutto ha origine quando...

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PESARO - Pubblica le foto e i video osé della compagna in un sito per incontri hot. Ma è solo l’inizio e il caso finisce in tribunale. Tutto ha origine quando una 30enne dell’Est Europa, residente da tempo a Fano, ha trovato per caso nella cronologia del computer del compagno il link a un sito di incontri hot. Incuriosita ha cliccato e ha trovato le sue stesse foto spinte nel portale.


Vedersi sul sito per scambisti è stato uno choc. Il mondo le è crollato addosso e tutto è finito in mano agli avvocati. La 30enne è seguita dal legale Carlo Scalpelli che ha presentato querela. Secondo l’indagine il compagno, ora chiaramente ex, un uomo di 56 anni, di origini sarde, si era registrato nel sito “Annunci69” e aveva quindi diffuso 30 fotografie e video della donna nuda e in atteggiamenti sessuali espliciti, momenti ripresi durante i rapporti intimi con la donna. 
 
Molestie e spirale d’odio

Lei ne era a conoscenza, ma pensava che sarebbero rimasti tra le mura domestiche e soprattutto non aveva mai dato l’autorizzazione alla loro divulgazione. In pratica l’annuncio proponeva scambi di coppia e l’uomo si era iscritto pensando, secondo l’accusa, di trarne profitto. Peccato che la compagna non ne sapesse nulla. La storia si era immediatamente interrotta, ma qui è iniziata una spirale di odio culminata in atti persecutori. L’uomo, secondo le carte, avrebbe molestato ripetutamente la ex. Continue telefonate, messaggi senza tregua. Ma non solo, perché il 56 enne ha inserito commenti offensivi e allusivi a prestazioni sessuali a pagamento. Tra gli episodi anche il momento in cui la donna aveva pubblicato una sua foto su Facebook mentre era in vacanza. Il commento era allusivo al viaggio gratuito ottenuto chissà in quale modo. Ma il rapporto era diventato morboso tanto che lui, bannato coi profili social tradizionali, aveva creato altri profili falsi pur di seguire la donna su Facebook. Infine gli innumerevoli messaggi WhatsApp e in particolare quello di una foto di una bambola impiccata con una foto. Una condotta che ha portato la ragazza ad avere un continuo stato di ansia e disagio. Ma ovviamente anche vergogna derivata dalla pubblicazione delle foto. Già, perché seppure era stato tutto rimosso, aveva ricevuto richieste di incontri con lettere anonime. Motivi per cui si era rivolta a uno psicoterapeuta. L’uomo è finito quindi a processo per violazione della privacy e per atti persecutori. Tra i capi d’accusa anche l’appropriazione indebita perché l’uomo, per procurarsi un ingiusto profitto, si sarebbe appropriato della targa del motorino della ex rifiutandosi di restituirla nonostante la diffida. L’avvocato Scalpelli sottolinea: «La mia cliente ha tutt’oggi delle ripercussioni perché è difficile cancellare dalla rete definitivamente certe foto e video. Aspettiamo l’esito dell’udienza per poter mettere la parola fine da un punto di vista giudiziario. Chiederemo un risarcimento che quantificheremo nella prossima seduta del 4 novembre». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico