Pesaro, Raphael e Tommaso i primi nati: «Ma molti vanno in Romagna»

Il piccolo Raphael con i genitori
PESARO I1 primo nato del 2017 al San Salvatore è un maschietto: ben arrivato a Raphael, 3 chili 140 grammi di tenerezza e 50 centimetri di lunghezza per la gioia della...

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PESARO I1 primo nato del 2017 al San Salvatore è un maschietto: ben arrivato a Raphael, 3 chili 140 grammi di tenerezza e 50 centimetri di lunghezza per la gioia della mamma Virginie Sachs e del papà Davide Pierfelici di Mombaroccio. Il piccolo è nato alle 14 e 40 di ieri con un parto naturale, senza problemi, dopo un breve travaglio. Per mamma e papà entrambi, 40enni, è il secondo figlio. La mamma di origine francese vive a Pesaro da tempo. In questo inizio 2017 Pesaro ha battuto Fano in velocità: il primo nato, al Santa Croce, è arrivato alle 16.49. E’ un bellissimo bambino, del peso di 3, 680 chilogrammi, secondogenito di una coppia di Acqualagna, formata dalla mamma Elianta Gojka di origini albanesi e dal papà Bacciaglia titolare di una di una ditta di camini. Ad attendere impazientemente l’arrivo del fratellino, nato alle 16.49 di ieri, a cui è stato posto il nome di Tommaso, è stata anche la sorellina Emma.


Due punti nascita, a Pesaro e a Fano, all’interno di un unico reparto: è quello diretto dal dottor Claudio Cicoli, primario di Ostetricia e Ginecologia, il tutto all’interno dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord. Assunto tale incarico da un paio di mesi (in precedenza Cicoli gestiva soltanto il reparto di Fano) per la prima volta, il dirigente ha svolto il consuntivo di attività annuale a dati unificati. Nel corso del 2016 nei due ospedali di Pesaro e Fano si sono avuti 1650 parti con la nascita, tenendo conto dei parti gemellari, di cui uno trigemino, di 1.669 bambini. In realtà continua, così come a livello nazionale, anche nel nostro territorio la contrazione delle nascite. La crisi economica, la perdita dei posti di lavoro, le incertezze per il futuro hanno influito. «Ma a parte questo – ha dichiarato il dottor Cicoli – in Marche Nord si avverte soprattutto la carenza di una assistenza neonatologica 24 ore su 24, il che indirizza non poche donne in attesa verso gli ospedali della vicina Romagna. Sempre più le gestanti infatti si preoccupano dell’assistenza che il proprio figlio possa ricevere subito dopo la nascita da una struttura sanitaria. Un reparto di Neonatologia, infatti, non si occupa soltanto di assistere i nati prematuri, ma anche di risolvere tutte le problematiche che possono insorgere a termine parto». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico