Pesaro, la rabbia del dentista: «Aiutavo gli indigenti a curasi, mi hanno segnalato all'Ordine»

Pesaro, la rabbia del dentista: «Aiutavo gli indigenti a curasi, mi hanno segnalato all'Ordine»
PESARO - Voleva fornire un aiuto concreto alle persone indigenti e in difficoltà che non possono permettersi adeguate cure dentistiche, ma si ritrova con una segnalazione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PESARO - Voleva fornire un aiuto concreto alle persone indigenti e in difficoltà che non possono permettersi adeguate cure dentistiche, ma si ritrova con una segnalazione all’Ordine a cui sono iscritti i medici odontoiatri di Pesaro e Urbino. Il caso riguarda un odontoiatra del Pesarese che circa un anno fa ha voluto annunciare su Facebook la sua disponibilità a fornire una visita a pazienti bisognosi.


Prende un antidolorifico per i denti e il suo sangue diventa blu: lo strano caso di una 25enne

Finto dentista scoperto dalla Finanza Arriva la denuncia, sequestrato lo studio


«Collaboro da anni con la Caritas così avevo pensato di poter dare un aiuto fattibile – racconta il professionista chiamato a rispondere della sua iniziativa – nell’arco di un anno si sono rivolte a me 40 persone per verificare la loro igiene dentale e valutare la loro situazione per prevenire eventuali carie o estirpazioni. Si trattava soprattutto di persone disoccupate, lavoratori in cassa integrazione e altri che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Solo uno era un furbetto che voleva approfittarsi del controllo e gratuito ed è stato rispedito a casa».
 
L’odontoiatra ha effettuato visite e controlli su chi ne aveva effettiva necessità. «Poi - prosegue - dopo aver verificato un po’ la situazione e le condizioni generali, ho sempre consigliato ai pazienti di rivolgersi al loro dentista di fiducia quando sono state trovate delle particolarità che necessitavano una cura o degli approfondimenti. Ma ho anche fatto sapere che il distretto sanitario pubblico avrebbe potuto aiutarli. Solo un paio hanno voluto proseguire da me, uno perché il suo dentista era andato in pensione, l’altro perché era di fuori. Non ho mai pensato di poter approfittare di questa situazione per acquisire dei clienti per il mio studio. Quando feci l’annuncio, volutamente non scrissi l’indirizzo di riferimento e anche oggi vorrei parlare in forma anonima. Il mio era un aiuto sincero anche perché certe patologie possono portare a conseguenze più gravi e a costi per la società maggiori. Ma qualcuno evidentemente ha pensato che volessi “accaparrarmi clienti” e così mi ha segnalato alla commissione dell’Ordine degli odontoiatri».

La commissione a quel punto ha dovuto per forza aprire il caso. «Sono stato ricevuto dal presidente, ho depositato una mia memoria difensiva. Io non me la prendo per questa segnalazione, io con il giuramento di Ippocrate ho promesso di aiutare i pazienti. Per questo la mia azione era rivolta a persone in difficoltà. Sono molto sereno e attenderò il giudizio della commissione. Rischio un ammonimento o una censura? Non so, personalmente andrò comunque avanti». Il presidente della commissione odontoiatri, Franco Cesaroni, conferma l’audizione del collega. Il 18 novembre prossimo ci sarà una nuova riunione e in quel contesto verrà deciso se archiviare il caso o aprire un procedimento disciplinare oppure no.

«Non c’è alcuna volontà persecutoria - puntualizza – ma se arriva una segnalazione abbiamo l’obbligo di valutarla». Il rischio è che a sua volta possano essere accusati di omissione di atti d’ufficio. Prosegue Cesaroni: «Faremo delle verifiche rispetto alla linea difensiva del collega e decideremo molto serenamente se tutto corrisponde a verità oppure no». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico