PESARO - Stato e Regione spingono la Provincia sull'orlo del baratro. «Per ora non rischiamo di fallire - spiega il presidente della Provincia Daniele Tagliolini - ma di...
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Il bilancio di viale Gramsci, salvo deroghe, deve essere approvato entro il 30 giugno. Si tratta di un bilancio con pochissimi margini di manovra che deve fare conti con i pesantissimi tagli imposti dal Governo che, anche per il 2017, ammontano a 17 milioni di euro e con i mancati trasferimenti regionali dato che viale Gramsci chiede a Palazzo Raffaello 8 milioni di euro. E si è a un passo dalle carte bollate anche con la Regione. Viale Gramsci chiede 8 milioni di euro circa per la gestione delle funzioni non fondamentali per gli anni 2016/2017: competenze passate alla Regione, in base alla riforma, ma che di fatto sono tuttora gestite dall'amministrazione provinciale. Si tratta di Lavoro, Caccia e Pesca. Proprio per la mancanza di risorse ieri mattina il direttore generale Marco Domenicucci e la segretaria generale Rita Benini hanno annunciato ai sindacati che al centinaio di lavoratori di quei settori non verranno più erogate le voci accessorie dello stipendio e la produttività del 2016. «Non è un provvedimento che riguarda tutti i dipendenti ma solo quelli legati a Lavoro, Caccia e Pesca ossia quelle funzioni che sono passate in capo alla Regione ma che continuiamo a gestire noi - spiega Tagliolini - Da Ancona attendiamo le risorse. Senza quelle non possiamo pagare per intero gli stipendi. Mi dispiace ma non mi sento responsabile. Noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare ma la Regione, venendo meno agli accordi, non ci ha ancora assegnato le risorse». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico