Proposte indecenti e palpeggiamenti, la commessa 20enne denuncia il titolare di 60 anni per violenza sessuale

Proposte indecenti e palpeggiamenti, la commessa 20enne denuncia il titolare di 60 anni per violenza sessuale
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PESARO - Proposte indecenti di incontri nella mansarda, palpeggiamenti nel retro del negozio, sempre più insistenti. Finchè la commessa ha trovato il coraggio di denunciare tutto. Da quel momento un effetto domino che ha portato al processo davanti al collegio del tribunale di Pesaro. Lui è un uomo di circa 60 anni accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazza sulla ventina.

 

Ieri sono stati sentiti i testi dell’accusa, compresa la vittima, tutelata in sede civile dall’avvocato Alessandro Totti del foro di Rimini. Secondo quanto emerso dalla querela della giovane, tutto sarebbe iniziato circa un mese dopo la sua assunzione in un negozio di articoli sportivi. Prima le battutine, poi le avances, ovviamente rifiutate dalla ragazza. Secondo l’accusa ci sarebbero stati due episodi, in particolare dei palpeggiamenti al seno, al sedere e un tentativo nelle parti intime. Lei in due volte è riuscita a farlo desistere. Poi la richiesta di una doccia insieme nella sua mansarda. Proposte insistenti e un clima al lavoro davvero pesante. Un tarlo. Impaurita ma determinata, la ragazza ha trovato il coraggio di denunciare tutto ai titolari dell’azienda che sono corsi sul posto per verificare di persona la situazione e sentire le due versioni. Convinti della genuinità dei racconti di lei, hanno sospeso in un primo momento l’uomo che era il gestore dell’attività. Tempo pochi giorni è arrivato anche il licenziamento e la querela di lei. «Non voleva che la cosa potesse accadere anche ad altre – precisa l’avvocato Totti – ha trovato il coraggio di far finire quella situazione». Le indagini sono andate avanti e si è arrivati al processo che vede l’uomo imputato per violenza sessuale. Nella prossima udienza verranno sentiti i testi della difesa e l’imputato, che racconterà la sua versione dei fatti. Il 18 novembre si dovrebbe arrivare alla sentenza.

 

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Corriere Adriatico