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PESARO - Venticinque messaggi e telefonate al giorno, quattro episodi in cui si era fatto trovare dov’era l’ex moglie, finisce a processo per atti persecutori. Ieri la discussione con rito abbreviato, con condanna a un anno, davanti al Gup di Pesaro, per un uomo di 47 anni, operatore sanitario accusato di stalking nei confronti della ex moglie pesarese di 50 anni.
Per l’uomo era scattato il codice rosso con il divieto di avvicinamento a seguito della denuncia della ex che lamentava la sua presenza costante nonostante la separazione.
La ricostruzione
Infine il 47enne sarebbe stato visto all’esterno della casa del nuovo compagno della donna, quando era presente anche la moglie. Dunque appostamenti e pedinamenti. Poi una ventina tra messaggi e telefonate al giorno, episodi tali da generare in lei uno stato di ansia che le rendeva difficile il quotidiano e la spingeva a cambiare abitudini. Dopo il divieto di avvicinamento, era scattato quindi il codice rosso, meccanismo di protezione delle donne vittima di violenza o atti persecutori. Ieri l’uomo, difeso dagli avvocati Nicola Baiocchi e Andrea Bianchi, è stato condannato a 1 anno di reclusione, senza condizionale. Per lui sarà necessario frequentare il corso per gli uomini maltrattanti al Centro Antiviolenza Parla Con Noi di Pesaro. La difesa proporrà appello.
I dati
La Polizia di Stato nel 2020 ha ricevuto 26 denunce di maltrattamento, mentre 112 nel 2021; 27 denunce per violenza sessuale nel 2020, 40 nel 2021; 60 per atti persecutori nel 2020, quasi 70 nel 2021. Un trend in aumento sia a livello nazionale che locale, come dimostrano questi dati, probabilmente inasprito dalla pandemia e dalla difficile convivenza forzata dettata dalle restrizioni.
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Corriere Adriatico