Pesaro, omicidio di Andrea Ferri Karym Bary in aula: tanti "non ricordo"

Pesaro, omicidio di Andrea Ferri Karym Bary in aula: tanti "non ricordo"
PESARO - Omicidio Ferri, la versione del magrebino Karym Bary, è stata ieri al centro della nuova udienza. La sua deposizione è arrivata dopo l'udienza fiume dello scorso 26...

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PESARO - Omicidio Ferri, la versione del magrebino Karym Bary, è stata ieri al centro della nuova udienza. La sua deposizione è arrivata dopo l'udienza fiume dello scorso 26 marzo, in cui è stato interrogato e contro interrogato il macedone Donald Sabanov, ritenuto l'esecutore materiale dell'omicidio di Andrea Ferri. Una deposizione quella del magrebino, fatta di molti "non ricordo", nel rispondere alle domande del Pm Monica Garulli, ha cercato di allontanare da sé qualunque elemento che potesse collocarlo insieme a Sabanov sulla scena dell'omicidio. "Io non ero con Donald quella notte fra il 3 e 4 giugno 2013 - ha dichiarato Bary - né ho preso accordi con lui per compiere il delitto. I giorni dopo l'omicidio, prima dell'arresto del 9 giugno 2013, è stato proprio Donald a chiedermi di tenere l'arma e i soldi rubati dal caveau del distributore di Montecchio. Io non c'entro con l'omicidio, ero a chilometri di distanza quella notte, ero con Donald solo per il colpo al caveau. Quando poi ci siamo rivisti mi ha dato 3 mila euro come prestito. Con i soldi rubati, Donald voleva farsi la vacanza da tempo programmata con la fidanzata e me". Andrea Ferri sarebbe stato così assassinato per sete di soldi e bella vita. Altri i dettagli portati all'evidenza da Bary: l'amico Donald, avrebbe persino sbottato dopo l'omicidio, confidandogli che non valeva la pena ammazzare una persona per così pochi soldi, nemmeno 20 mila euro. "Donald era accecato dal denaro - ha continuato Bary - pensava di trovare dentro il caveau oltre 100 mila euro, così mi ripeteva". Lo stesso Sabanov che si vantava con l'amico di avere contatti anche con la mafia calabrese e l'arma usata per uccidere Ferri proveniva non a caso dalla Calabria: "Diceva di avere amicizie influenti e avrebbe voluto compiere altri furti con quelle chiavi sottratte al suo titolare - così Bary ha concluso la sua deposizione".
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Corriere Adriatico