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PESARO - Fatti che sono rimasti dentro come un tarlo. Finchè quella minorenne, oggi 24enne ha detto basta e ha deciso di denunciare tutto. Ieri mattina davanti al Gup di Pesaro l’udienza che riguardava il caso di una violenza sessuale su minore. Bisogna tornare al 2012 quando la 16enne frequentava la casa di un’amichetta. Qui sarebbe stata oggetto delle attenzioni del padre dell’amica. Sguardi che piano piano sarebbero diventati molto di più.
I «no» decisi della minorenne
Proposte sessuali che la ragazzina rifiutava in ogni modo, ma che sarebbero state messe in atto in più circostanze dall’uomo, un pesarese di 53 anni.
Si è costituita parte civile
Uno shock per la ragazzina che all’epoca si era confidata con un’amica. Ma all’epoca non denunciò. Tutto rimase sopito, ma mai soffocato. Un urlo di dolore che è emerso prepotentemente nell’autunno del 2020 quando la 24enne ha deciso di denunciare tutto e liberarsi di quel male. Le testimonianze della ragazza, dell’amica e della madre erano concordanti. Sono stati acquisiti anche i diari dell’epoca le cui pagine lasciavano intendere il malessere. Ieri il gup ha rinviato a giudizio l’uomo, difeso da Alice Terenzi. La ragazza si è costituita parte civile tramite l’avvocato Federico Bertuccioli che ha depositato anche la richiesta di risarcimento di 150 mila euro. Anche i genitori di lei si sono costituiti parte civile con l’avvocato Luca Gregori, come danneggiati dal reato chiedendo 50 mila euro ciascuno. Il dibattimento inizierà il 3 marzo davanti al collegio del tribunale di Pesaro.
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Corriere Adriatico