Il ladro di identità si finge morto, il fratello fasullo vuole i soldi dall'assicurazione: uno scomparso, l'altro a processo

Il ladro di identità si finge morto, il finto fratello vuole i soldi dall'assicurazione: uno scomparso, l'altro a processo
PESARO - Apre una polizza vita intestata al fratello, ma avrebbe rubato l’identità di uno sconosciuto e con un complice voleva ricevere il denaro per se stesso. Ieri...

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PESARO - Apre una polizza vita intestata al fratello, ma avrebbe rubato l’identità di uno sconosciuto e con un complice voleva ricevere il denaro per se stesso. Ieri la richiesta di condanna del pm. E’ la storia di un congolese di 57 anni finito a processo per il reato di truffa alle assicurazioni. Secondo le carte si era presentato davanti a una compagnia assicurativa del pesarese sotto falso nome, ma di una persona realmente esistente, a cui avrebbe rubato i documenti. E così ha contratto una polizza vita con copertura anche in caso di morte di 60 mila euro.

 

Quattro mesi dopo si era fatto vivo un altro personaggio, sempre congolese, di 35 anni che si è qualificato come fratello e unico erede dell’uomo che aveva stipulato l’assicurazione. I due sarebbero stati d’accordo per tentare l’assalto alla diligenza.

La balla

«Mio fratello è morto in un incidente in Congo, vorrei avere il risarcimento stabilito con la polizza assicurativa». Tutto sembrava credibile perché ha presentato un certificato di morte e tutta una serie di documentazioni rispetto all’incidente in cui effettivamente era morto l’uomo che aveva sottoscritto l’assicurazione. Il tutto apparentemente rilasciato dalle autorità congolesi. Ma secondo l’accusa tutto sarebbe stato tutto falsificato e precostituito per procurarsi un ingiusto profitto. L’assicurazione ha aperto un fascicolo per la verifica del sinistro e tutti i nodi sono saltati al pettine. Il 53enne era vivo e vegeto anche se oggi è irreperibile. L’uomo di 57 anni e il complice di 35 sono finiti quindi a processo. Anche quest’ultimo risulta irreperibile. Ieri mattina davanti al giudice monocratico del tribunale di Pesaro il processo per il 57enne. Per lui anche l’accusa di sostituzione di persona perché si sarebbe spacciato per il congolese producendo documenti acquisiti in maniera fraudolenta per poter avere il massimale dell’assicurazione stabilito in 60 mila euro. L’uomo è tutelato dall’avvocatessa Pamela Pasquini mentre l’assicurazione è tutelata dall’avvocato Paolo Biancofiore. Il pm ha chiesto un anno di condanna e 150 euro di multa. La sentenza il primo aprile.

 

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Corriere Adriatico