Pesaro, chiama la Polizia: «La vicina mi sta importunando». Ma finisce lui a processo

Chiama la Polizia: «La vicina mi sta importunando». Ma finisce lui a processo
PESARO - Chiama la Polizia perché dice che la vicina lo importuna, ma a processo ci va lui per aver oltraggiato i poliziotti. Lui è un 40enne residente a Pesaro che...

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PESARO - Chiama la Polizia perché dice che la vicina lo importuna, ma a processo ci va lui per aver oltraggiato i poliziotti. Lui è un 40enne residente a Pesaro che ieri è stato giudicato davanti al tribunale monocratico.

 

E’ stato lui stesso a chiamare gli agenti della Questura perché a suo dire la vicina gli urlava contro dal terrazzo. Un clima teso che voleva risolvere con l’intervento della forza pubblica. Il nervosismo aveva un volume molto alto tanto che nella telefonata l’uomo si era mostrato irrequieto: «Venite presto se no ci penso io», più o meno questo il tenore della telefonata. Ma al loro arrivo nell’abitazione in centro storico, gli agenti hanno trovato il 40enne molto agitati che non li accolti di certo con le buone. Era in forte stato di ebbrezza e urlava e inveiva contro tutti i presenti. Sottoposto a controllo, si è subito agitato e ha reagito spintonando uno dei poliziotti intervenuti. Il tutto condito da frasi e insulti nei confronti degli uomini in divisa. «Tu non mi devi rompere i cog…Andate a fare il vostro lavoro». E ancora: «Non vi do proprio niente», riferito ai documenti richiesti dal personale. Morale della favola, è stato portato in Questura nel febbraio 2021 ed è finito a processo per resistenza a pubblico ufficiale e oltraggio. Ieri, difeso dall’avvocato Enrico Maria Paci, è stato assolto per la resistenza ma condannato per quanto riguarda le offese agli agenti. Per lui tre mesi con pena sospesa.

 

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Corriere Adriatico