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PESARO - Ruba i gioielli in casa dell’anziana che assisteva dopo la sua morte, condannata. Prosciolta invece l’addetta del compro oro dall’accusa di riciclaggio. I fatti si sono svolti nel 2019 quando una signora originaria della Basiliacata, 60 anni, ha messo a segno diversi colpi a casa dell’anziana che accudiva come badante. Proprio dopo la morte della pensionata, la donna avrebbe agito indisturbata per prendere da quella casa un orologio Rolex, un altro orologio in oro giallo Paul Jobert, spille collane in oro con pietre rubino, coppie di orecchini e un anello con due file diamanti, altri anelli con diamanti, bracciali, brillanti e persino una ceramica Molaroni.
Poi avrebbe preso anche le garanzie di alcuni gioielli e orologi, così da avere la provenienza.
Le accuse
La donna è finita a processo con l’accusa di furto aggravato per aver approfittato della condizione di impossibilità di difesa da parte della vittima, visto che il furto si è perpetrato dopo il decesso dell’assistita. Il tutto anche perché la signora prestava servizio anche dalla figlia della anziana, sempre per faccende domestiche. Tradita la fiducia della donna, si è impossessata dei beni. Oggetti per un valore di svariate migliaia di euro, tanto da causare un grave danno economico agli eredi della signora. Ma la storia non è finita perché sul banco degli imputati c’è finita anche un’addetta di uno dei negozi di acquisto dell’oro, una pesarese di 53 anni. Un bel giorno a presentarsi al suo negozio per consegnare oro e avere i contanti fu la figlia della badante. Avrebbe portato un bracciale, uno di quelli che la madre rubati.
La ricostruzione
Per gli inquirenti la donna sapeva dell’illecita provenienza al momento del controllo della polizia. Ma durante il processo l’avvocato Aldo Rocco Nocito ha portato avanti la difesa dell’addetta del compro oro, puntando sulla buona fede e sull’impossibilità di sapere che quell’oro era provento di un furto. Nel frattempo la polizia aveva ricostruito tutto e denunciato la badante 60enne, fino a recuperare tutti gli oggetti di valore. La signora che ha rubato i gioielli, gli orologi e l’oro, è stata quindi condannata a 9 mesi di reclusione con pena sospesa e 3000 euro a titolo di risarcimento.
Insufficienza di prove
Dall’altra parte la 53enne è stata assolta per insufficienza di prove. L’avvocato Nocito si dice «soddisfatto della sentenza, la mia assistita ha agito in buona fede, dunque un episodio spiacevole che si chiude per il meglio».
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Corriere Adriatico