Pesaro, la buttafuori prova a dividere i litiganti, ma uno la tiene e l'altro la prende a pugni

Pesaro, la buttafuori prova a dividere i litiganti, ma uno la tiene e l'altro la prende a pugni
PESARO - Come addetta alla sicurezza voleva dividere i clienti litigiosi. È finita che è stata lei a essere presa a pugni dagli stessi. Ma la buttafuori è...

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PESARO - Come addetta alla sicurezza voleva dividere i clienti litigiosi. È finita che è stata lei a essere presa a pugni dagli stessi. Ma la buttafuori è andata fino in fondo e li ha denunciati e ora il pubblico ministero chiede la condanna. Il fatto risale al settembre 2019 ed è avvenuto in un locale di Fosso Sejore quando due giovani di circa 25-30 anni si sono messi a litigare fra loro per futili motivi. Il litigio è iniziato all’interno, ma c’era troppa gente, così sono usciti e hanno continuato l’alterco all’esterno. 

 

L’alterco in due fasi

Il fare agitato era stato notato dalla steward, una ragazza uruguaiana addetta alla sicurezza che ha cominciato a tenere d’occhio i due. Nel frattempo il confronto si era fatto sempre più acceso. Tanto che dalle parole si è passati ben presto alle mani. A quel punto la buttafuori è intervenuta per placare gli animi e riportare la calma. Ma appena si è messa in mezzo ai due per dividerli questi, invece di desistere, si sono scagliati contro di lei. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti sulla base della denuncia sporta dalla steward, uno l’avrebbe tenuta mentre l’altro le avrebbe sferrato pugni sul corpo e al volto, centrando il naso della poveretta. Un colpo che le ha provocato la frattura del setto e che i sanitari dell’ospedale hanno giudicato guaribile in 30 giorni. Denunciati, due picchiatori pesaresi, sono ora a processo, uno già a dibattimento (difeso dall’avvocato Roberto Brunelli), mentre l’altro ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato (assistito dall’avvocato Paolo Biancofiore). 

Parte civile

La vittima delle botte ieri era in aula, accompagnata dal suo legale, l’avvocato Giovanni Orciani, e si è costituita parte civile. Ha chiesto 10mila euro di risarcimento danni, sia per le conseguenze fisiche che morali. Ieri il pubblico ministero ha chiesto 8 mesi di condanna per il pesarese. La sentenza arriverà il 28 febbraio.

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Corriere Adriatico