Pronto il taxibus per il San Bartolo, il progetto presentato in commissione: «Va ripensato tutto il trasporto»

La strada Panoramica, arteria principale del parco del San Bartolo
PESARO - Quasi come un taxi-bus, che già si sperimenta in altre regioni d’Italia. Un servizio di trasporto pubblico locale anche a chiamata. È questa la...

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PESARO - Quasi come un taxi-bus, che già si sperimenta in altre regioni d’Italia. Un servizio di trasporto pubblico locale anche a chiamata. È questa la proposta annunciata e presentata dalla società Adriabus ad Amministrazione comunale e consiglieri della commissione Società Partecipate. Massimo Benedetti direttore generale e Lara Ottaviani presidente, hanno illustrato le prime linee guida di una sperimentazione che dovrà essere valutata dalle commissioni comunali e avallata dall’assessore alla Mobilità, Enzo Belloni.

 


Come funzionerà il servizio


Dal gruppo del centrodestra in consiglio comunale arriva però il monito: «Garanzie e certezze sulle linee. Sulle modalità di riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico, chiediamo un potenziamento e non scorciatoie». Ancora in fase di organizzazione invece fra i Comuni di Pesaro, Gabicce il collegamento ex novo da e per San Bartolo. La proposta: di fatto è una modalità sperimentale a cui Adriabus sta pensando per far funzionare il servizio e contenere sprechi e costi di gestione, dove alcune tratte urbane viaggiano praticamente vuote o quasi. «Un modo diverso di utilizzare ed erogare il servizio - entra nel merito la presidente Ottaviani, - che già è realtà in alcune città del nord Italia come Treviso, dove si segue l’esempio di corse flessibili con bus di linea presenti ma con più corse a chiamata. Nessuna linea urbana verrà soppressa. Semplicemente da una valutazione interna alla società di trasporto, presentata all’Amministrazione e ai consiglieri, già da tempo è evidente che ci sono alcune linee di collegamento urbane dove in alcune fasce orarie, non c’è quasi nessun passeggero. Stiamo parlando non delle ore di punta o di maggior utilizzo dei mezzi da parte di giovani, anziani o pendolari in genere ma di fasce “morte” del servizio comprese fra le 8.30-9.30 del mattino e dopo le 14.30 in particolare nell’ora centrale del pomeriggio, prima di un utilizzo continuato del bus per il ritorno a casa o dagli uffici all’ora di cena».


Ecco che in questi casi da valutare tratta per tratta, il servizio sarà garantito ma su prenotazione. In pratica Adriabus attiverà un call center con un numero verde dedicato che già era stato predisposto mesi fa, oltre ad un link apposito tramite App. Il cittadino dovrà indicare la propria fermata di riferimento o più vicina dalla stazione, e il conducente effettuerà il trasporto per il tragitto richiesto. Il progetto dopo la fase di concertazione in corso e avviata con il personale conducente, dovrà essere avallato dall’Amministrazione oltre alle risorse da investire. 


La modalità da testare


«Un nuovo corso del nostro trasporto, che dovrà migliorare la possibilità dei residenti di raggiungere i luoghi di servizio o piacere, solo per alcune fasce orarie meno frequentate, mentre l’attuale erogazione del Tpl modalità si basa su servizi ordinari, come le autolinee, destinate a soddisfare in prevalenza gli spostamenti sistematici tra i luoghi di residenza e lavoro». Michele Redaelli, presidente di commissione insieme a Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Gruppo Misto ha avanzato le sue perplessità: «Un servizio su prenotazione, così come presentato non ci convince pienamente - osserva - : lo sosterremo, quando verranno garantite modalità che assicurino un miglioramento e non un depotenziamento. Al lato pratico, tanto per fra un esempio, chiediamo anzi che la rete di corse potenziate anche a chiamata, possa essere estesa anche a quartieri a nord della città più periferici come Vismara e Torraccia oggi scarsamente coperti in diverse fasce orarie».


I nodi da sciogliere


Per il centrodestra resta aperto il nodo della navetta di collegamento verso i borghi del San Bartolo e la Panoramica. «La soluzione attuale che collega soltanto Colombarone a Fiorenzuola e con punto di carico e scarico all’area archeologica è totalmente inefficace - sottolinea Redaelli - . Abbiamo ribadito in commissione che è necessario progettare una rete diffusa: il direttore Benedetti ha confermato che tecnicamente Adriabus sarebbe pronta con correttivi sui percorsi del San Bartolo ma serve che l’Amministrazione o le amministrazioni chiariscano tempi e risorse per un progetto in partnership con Pesaro, Gabicce e forse altre realtà».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico