Poliziotti aggrediti: finisce finalmente in carcere dopo 8 Daspo e una condanna. Sarà anche espulso

Poliziotti aggrediti: finisce finalmente in carcere dopo 8 Daspo e una condanna. Sarà anche espulso
PESARO - Dopo 8 denunce per non aver osservato il daspo urbano e l’arresto per aver ferito e minacciato gli agenti di polizia, finirà in carcere e verrà...

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PESARO - Dopo 8 denunce per non aver osservato il daspo urbano e l’arresto per aver ferito e minacciato gli agenti di polizia, finirà in carcere e verrà espulso. Lui è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, un 30enne della Sierra Leone già arrestato in passato per spaccio


Con una lunga lista di precedenti. Ieri mattina il rito abbreviato davanti al giudice monocratico al palazzo di giustizia di Pesaro. L’ultimo episodio che lo ha visto protagonista era quello di fine agosto. Era stato segnalato da alcuni cittadini alla stazione del treno mentre importunava dei passeggeri.
 

Era visibilmente ubriaco e molesto. Gli agenti della squadra volante sono arrivati sul posto e lo hanno identificato. Lui per tutta risposta li ha insultati. Ma non doveva e non poteva stare lì perché su di lui pende un daspo urbano, ovvero un divieto di ingresso in alcune zone come appunto la stazione. Qui è nata una colluttazione con il 30enne che ha spintonato un’agente provocandogli una ferita a una mano guaribile in 3 giorni. Poi gli insulti e le minacce con frasi come: «Ti rovino, te la faccio pagare. Adesso mi faccio dei segni e dirò che mi hai picchiato». E infine: «Ti conosco, so chi sei, prendo una pistola e ti sparo». Con non poche difficoltà è stato portato in questura dove ha continuato ad aggredire gli agenti. Per questi motivi è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Il pubblico ministero ha chiesto 1 anno e 4 mesi e la revoca della sospensione condizionale. L’avvocatessa Lucia Montesi ha difeso il ragazzo della Sierra Leone. Il giudice lo ha condannato a 1 anno di reclusione e ha revocato la sospensione della pena. Vista una precedente condanna a 10 mesi e altri episodi a lui contestati, ora finirà in carcere. O più probabilmente si procederà con l’espulsione. A lui era già stata applicata la misura cautelare del divieto di dimora nelle Province di Pesaro e Rimini. Ma è stato visto nuovamente in città anche dopo l’arresto. Il personaggio ha molti precedenti. A ottobre fu protagonista di una rissa con altri stranieri e solo 10 giorni prima era stato pizzicato al parco, nella zona di spaccio, e anche in quella occasione denunciato. Ma per gli accordi bilaterali con la Sierra Leone non semplici, non era mai stato rimpatriato. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico