Sfigurata con l'acido Chiesti 20 anni per Varani

Luca Varani condotto in tribunale
PESARO - Il pm Monica Garulli ha chiesto 20 anni di carcere per Luca Varani nel processo in corso a Pesaro per l'aggressione con l'acido a Lucia Annibali. Ha chiesto...

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PESARO - Il pm Monica Garulli ha chiesto 20 anni di carcere per Luca Varani nel processo in corso a Pesaro per l'aggressione con l'acido a Lucia Annibali. Ha chiesto invece 18 anni per i due sicari albanesi. "Una pena bassa, in Bangladesh 20 anni sono la pena minima. D'altra parte lo ha ammesso anche il pm, che non poteva chiederne una più alta", ha commentato l'avvocato di parte civile Francesco Coli, riportando anche il pensiero di Lucia. La pena, su base matematica (il calcolo degli anni per ciascun reato, delle aggravanti ecc.) sarebbe stata per Varani di 37 anni, ma comunque il pm non avrebbe potuto chiederne più di 30, e con lo sconto di pena previsto dall'abbreviato si è arrivati così a 20 anni. Lo stesso vale per i presunti sicari, Rubin Talaban e Altistin Precetaj, per i quali la pena sarebbe stata di 27 anni. Varani ha ascoltato le richieste del pm tenendo lo sguardo basso. Il processo è proseguito con l'arringa di Coli. Nel pomeriggio, quelle della difesa.




La parte civile: "Luca Varani ha devastato più vite"

"Luca Varani ha devastato più vite, non solo quella di Lucia. È regredito a un comportamento da villaggio tribale". È un passaggio dell'intervento in aula dell'avvocato di parte civile Francesco Coli nel processo per l'aggressione alla giovane avvocatessa di Urbino sfigurata con l'acido da due sicari assoldati dall'uomo. Coli ha anche richiamato "l'uso intenso e costante di cocaina" che emerge dagli accertamenti a cui è stato sottoposto l'imputato. Un uso che avrebbe fatto "negli ultimi 7 mesi" prima dell'agguato e che, secondo il legale di Lucia Annibali, spiegherebbe il comportamento alterato dell'uomo.

Coli ha poi giudicato "del tutto inattendibili" le dichiarazioni di Varani riguardo all'incarico dato ai sicari albanesi di danneggiare solo l'auto della donna. L'imputato avrebbe reagito alla 'provocazione'

dell'avvocato di parte civile alzandosi per andare a parlare con i suoi difensori, ed è parso "molto nervoso".

I genitori e il fratello di Lucia, ha riferito Coli in una pausa del processo, "sono stati compostissimi", ma la madre della vittima non avrebbe nascosto il suo disprezzo per il presunto aguzzino di Lucia, e avrebbe detto: "Mia figlia come l'ho fatta chi me la ridà?".



Il padre di Varani: "Non sapete come stanno le cose"

"Aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso. Speriamo che sia fatta giustizia, e non solo per Luca ma anche per Lucia". Così il padre di Luca Varani, Francesco, e la sorella, a margine del processo a carico dell'avvocato 36enne accusato di essere il mandante dell'aggressione con l'acido a Lucia Annibali. I familiari di Varani non hanno voluto parlare con i giornalisti, ma sollecitati dalle domande, si sono lasciati andare solo a questa considerazione. In particolare il padre, ai cronisti che lo assediavano, ha detto: "Voi non sapete come stanno le cose".



La commozione di Varani


È stata particolarmente intensa l'arringa del legale di parte civile, avv. Francesco Coli, durante l'udienza del processo a carico di Luca Varani e dei suoi complici albanesi per l'aggressione con l'acido che ha sfigurato la ex dell'uomo, Lucia Annibali. Tanto che ad un certo punto Varani, lui stesso avvocato, ha ceduto alla commozione e, secondo il suo legale, Roberto Brunelli, si è messo a piangere, mentre Coli descriveva la vita attuale di Lucia (una decina gli interventi di chirurgia plastica a cui si è sottoposta) e quella che l'attende in futuro. "Dovevi piangere prima" ha replicato l'avv. Coli. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico