Pesaro, è partita la corsa alle armi Si vende una pistola al giorno

Sergio Alessandrini dell'Armeria di Pesaro
PESARO - C’eravamo tanto armati. Ma se la passione per lo sparo, fino a qualche anno fa, era quasi esclusivamente di chi metteva nel mirino beccacce e lepri, oggi il feeling...

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PESARO - C’eravamo tanto armati. Ma se la passione per lo sparo, fino a qualche anno fa, era quasi esclusivamente di chi metteva nel mirino beccacce e lepri, oggi il feeling con armi e pistole si trova alla voce “tiro sportivo”: diminuiscono i cacciatori, cresce verticalmente in provincia di Pesaro e Urbino la vendita di armi per poligoni, tiro al piattello e, soprattutto, tiro dinamico. «Vendiamo un’arma al giorno. Cento, tra corte e lunghe, nei primi tre mesi del 2017. Un 30% in più rispetto ai primi tre mesi del 2016» conferma Sergio Alessandrini, titolare dell’Armeria di Pesaro, negozio di armi da fuoco, abbigliamento tecnico, accessori, softair e arceria, che lo scorso 15 aprile ha festeggiato i due anni di attività con numeri verticali.

Tra gli acquirenti ci sono sempre più giovani. E su 10 clienti, due sono donne. «Poi c’è anche il cacciatore ottantenne che, come un rito, compra un pacco di cartucce e ci fa tutta la stagione: ma sono sempre di meno – fa notare Alessandrini -. Da inizio anno, invece, solo due clienti avevano il porto d’armi per la difesa personale». La tendenza è chiara: se sull’estinzione apparente dei cacciatori possono aver influito tasse e ricambio generazionale (circa il -40%, nelle Marche, negli ultimi 15 anni), la chiamata alle armi sportive è in realtà sempre più un aggiramento rapido ed efficace della domanda del porto d’armi per la difesa personale concesso, altrimenti, oltre che a militari e forze dell’ordine, solo ad altre pochissime categorie a rischio (ad esempio, i gioiellieri). Il tiro sportivo, con picco per quello dinamico, diventa quindi sia un escamotage sia un vestito mentale che, incalzato dalla cronaca di tutti i giorni, infonde sicurezza tra le quattro mura domestiche. In sintesi: ottengo un’arma, imparo ad usarla e la posso tenere in casa.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico