Pesaro, lascia pane invenduto fuori dal negozio: «Per chi ne ha bisogno»

Pesaro, lascia pane invenduto fuori dal negozio: «Per chi ne ha bisogno»
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PESARO Un gesto d’aiuto nato dal rapporto quotidiano con la gente del quartiere e i propri clienti, un ulteriore esempio di solidarietà in una città che da un lato può vantare un rapporto di un cittadino su 4 che fa attività di volontariato ed è sempre più attenta alle situazioni di povertà perché purtroppo i casi che la riguardano sono in continuo aumento. Domenico Falcone, titolare di DF Minimarket in via Liviabella alla Celletta, ha deciso dal primo febbraio di lasciare ogni sera, alla chiusura del proprio negozio, il pane invenduto della giornata. Chiunque ne avesse bisogno, persone senza più un lavoro, poveri e senzatetto o qualsiasi individuo con problemi economici, potrà prenderlo.

Un cartello appeso alla vetrina e all’interno del locale spiega l’iniziativa nata appunto da quanto lo stesso Domenico ascolta tutti i giorni parlando con i suoi clienti. «È facile intuire e capire che è un momento difficile e che tutti sono in difficoltà. Alcuni lo dicono chiaramente mentre in altri casi lo capisci. D’altra parte anche per un commerciante piccolo come me la situazione non è facilissima con supermercati che continuano ad aprire oramai in ogni quartiere della città». Il minimarket è stato aperto due anni fa in una zona dove anche i palazzi e gli appartamenti sono di recente costruzione, una nuova zona residenziale con ancora poche attività commerciali. Qualche mese fa però anche li è arrivata la grande distribuzione con l’apertura di un megastore, una storia che si ripete come in molti altri quartieri cittadini.
«Io non saprò chi e quanti prenderanno il pane che lascio la sera – precisa – la mattina comunque troverò la cassetta vuota dal momento che il fornaio passerà per il reso e se trova il pane lo riprende con sé altrimenti vedrà la cassetta vuota. Il primo che passa e vede il pane dopo le 20 (orario di chiusura del negozio) lo può prendere, lascio al buon senso delle persone decidere se farlo o no». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico