Pesaro, panico al centro commerciale Mazze e pistole per razzaiare gioielli

Pesaro, panico al centro commerciale Mazze e pistole per razzaiare gioielli
PESARO - Clienti faccia a terra, pistole puntate e le vetrine della gioielleria sfondate a colpi di mazza. Rapina da brividi ieri nel tardo pomeriggio al Mercatone Uno. Erano le...

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PESARO - Clienti faccia a terra, pistole puntate e le vetrine della gioielleria sfondate a colpi di mazza. Rapina da brividi ieri nel tardo pomeriggio al Mercatone Uno. Erano le 19, ormai prossima la chiusura, quando due banditi hanno assaltato lo store della Torraccia. Non cercavano cucine ma i preziosi allestiti nel corner: braccialetti, collane, orecchini, anelli. Oreficeria insieme ad altri oggetti di bigiotteria. Quando hanno fatto irruzione i rapinatori, vestiti di scuro, i volti coperti da un passamontagna (a uno è stata notata la barba che spuntava dal travisamento) avevano in mano delle pistole, non si sa se giocattolo o meno, e anche delle mazze da muratore con cui colpire a più riprese le vetrine fino a far esplodere il vetro in mille pezzi.

Il primo a imbattersi con i malviventi è stato un cliente che stava entrando al market. Uno dei rapinatori l’ha bloccato, lo ha spinto all’interno e lo ha costretto a sdraiarsi e a mettersi faccia a terra. «Buono e non ti muovere» ha urlato mentre il complice terrorizzava i presenti al grido: «Questa è una rapina». Un altro cliente che stava uscendo con la spesa per raggiunere l’auto nel parcheggio è statp fermato e costretto a rientrare. Anche lui giù a bocconi, faccia a terra e immobile. E mentre un rapinatore teneva a bada i due impaurendoli con la pistola puntata alla terza, l’altro raggiungeva in velocità l’obiettivo sotto gli occhi dei dipendenti in quel momento al lavoro, una decina in tutto. Brandendo la mazza, dal peso di circa 250 grammi, ha cominciato a mandare in frantumi le vetrine e a far razzia di gioielli. Ha colto a casaccio, pescando dove capitava. Nel bottino sono finiti i preziosi, ma anche la bigiotteria. Fino a tarda sera è proseguito l’inventario anche se a spanne si ipotizzava un colpo tra le 10 e i 15.000 euro. I malviventi, italiani, dall’accento meridionale, come hanno poi raccontato agli inquirenti i dipendenti del Mercatone Uno, volevano i gioielli e non si sono nemmeno curati del denaro contenuto nelle casse e che pure doveva essere di una certa cifra vista l’ora e il pomeriggio di lavoro.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico