Addio a Katia Migliori, docente e intellettuale: stroncata da un ictus a 73 anni

Katia Migliori
FANO - Si è spenta ieri mattina all’età di 73 anni, dopo una breve malattia all’ospedale Santa Croce Katia Migliori, docente dell’università...

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FANO - Si è spenta ieri mattina all’età di 73 anni, dopo una breve malattia all’ospedale Santa Croce Katia Migliori, docente dell’università di Urbino, intellettuale raffinata, scrittrice, saggista, poetessa. In lei poesia, critica, analisi, arte, si fondevano in un’unica visione di ciò che l’intelletto umano può esprimere, segno e testimonianza dell’epoca contemporanea, soprattutto per dare un senso al nostro vivere di oggi, sempre interpretato e insegnato con sapienza e pudore. Se n’è andata una donna significativa della cultura espressa dal nostro territorio.

 

Purtroppo un ictus che la colta una settimana fa, la indotta in coma e da allora non s’è più ripresa. L’annuncio della sua scomparsa l’hanno dato il poeta Marco Ferri, e direttore della Biblioteca Federiciana e Giovanni Belfiori direttore di Passaggi Festival. Katia Migliori è stata punto di riferimento intellettuale per centinaia di studenti; ha dato vita nel 1982, insieme a Gianni D’Elia, alla rivista “Lengua”, ha fondato il Centro studi “Mario Luzi” di Montemaggiore al Metauro, ha collaborato più volte con Passaggi Festival. Ha pubblicato e curato saggi, l’ultima sua opera è uscita alla fine del 2022 per la casa editrice Aras: un volume con contributi inediti su Pasolini. «Fin qui – osservano Ferri e Belfiori - la stringata nota biografica che è d’obbligo in queste circostanze, ma chi ha avuto la buona sorte di conoscerla e frequentarla sa quanto Katia fosse letterata di grande raffinatezza, originale, sempre fuori binario, elegante nelle parole e nei gesti. Amava e studiava e scriveva di Maurice Blanchot, Edmond Jabes, Mario Luzi e Pasolini, tanto da chiamare il suo amato figlio proprio Pier Paolo. Infaticabile nel suo lavoro di ricerca, aveva tanti progetti che le sarebbe piaciuto realizzare, a cominciare dalle traduzioni di Blanchot che aveva curato con passione e rigore estrema». Katia era anche direttrice della collana Per la critica della casa editrice Aras e molti fanesi la ricordano per la profondità del suo intervento nella chiesa di San Francesco in occasione del 200° anniversario dell’Infinito di Leopardi. I suoi funerali si terranno domani alle 10.30 al cimitero dell’Ulivo. 

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Corriere Adriatico