PESARO - Spiacevole disavventura ieri al Duomo per una giovane mamma, Elisa Mariotti, 22 anni e il suo bimbo di due anni e mezzo. Mancava qualche minuto alla mezza e la Cattedrale...
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Dopo qualche minuto il custode che solitamente è in chiesa, mi si è avvicinato alle spalle dicendomi in tono brusco: quanto tempo pensa di restare qui? Non può farci perdere tempo, alle 12,30 si chiude e io devo andare a pranzo, si sbrighi. Mi sono scusata, non sapendo forse nemmeno bene che ora fosse. Il custode ha però continuato con i suoi modi bruschi, alzando la voce, intanto il bimbo si era spaventato, iniziando a piangere. Così ho preso il mio bimbo per mano, avevo lasciato però il passeggino più vicino all’altare e stavo andando a riprenderlo. Il custode non mi ha dato tempo, mi ha afferrato alle braccia. Mi ha spinta fino alla porta del Duomo e intanto il bambino continuava a piangere per lo spavento. Ho preso mio figlio e mi sono diretta alla sacrestia, citofonando, tutto mentre quel custode continuava a ripetere ad alta voce, tanto non ti apre. Invece il parroco mi ha aperto, non lo conoscevo, ma mi ha praticamente sbattuto la porta in faccia, dicendomi che non voleva essere disturbato. Ancora più incredula mi sono precipitata a riprendermi il passeggino, il custode però non mi ha aperto subito. Non si trattano le persone in questo modo ».
Dall’Arcidiocesi sarà spedita alla signora una lettera formale di scuse: «Purtroppo le cose sono andate così per un banale motivo. Don Stefano ha saputo del fatto dallo stesso custode che ha ammesso di aver esagerato. Il nostro custode ha perso la pazienza, forse ha avuto uno scatto di nervosismo ma non è una cattiva persona. Anche il parroco, che sostituisce Don Stefano, forse non aveva ben inteso la situazione che si era creata anzi, lui stesso si è arrabbiato, perché può succedere che i collaboratori a volte creano dei problemi. Ora spero che la signora accetti le scuse». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico