PESARO - Un’altra condanna per Guido Porcellini. Ieri pomeriggio il giudice Di Palma del Tribunale di Pesaro lo ha condannato a due anni e due mesi di reclusione per...
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Spiega il legale della donna: «Lo schema tipico dei maltrattamenti è sempre il medesimo: idillio d’amore, conflitti legati in questo caso al consumo di sostanze stupefacenti da parte del Porcellini, screzi, allontanamento di lei, pentimento di lui, ritorno della donna, luna di miele. Il tornare indietro indica la coercizione psicologica a cui era sottoposta la mia assistita». «Poi è cominciata una sorta di ricatto, facendo presenti le conseguenze di una eventuale causa. Lei era gelosa, ma il rapporto non era paritario e la reazione non era di eguale forza», ha aggiunto l’avvocato di parte civile Carlo Scalpelli». Francesco Manetti, il legale di Porcellini ha replicato in aula: «La nostra visione è differente e le querele sono state in parte smentite dall’istruttoria dibattimentale. Nell’ultimo anno del loro rapporto, il mio cliente è risultato negativo a tutti gli esami tossicologici. I litigi tra i due erano pure violenti, ma bilaterali e derivavano dalla gelosia della Battisti. La capacità di lei di reagire esclude il reato di maltrattamenti, non c’è una posizione di sottomissione» Per questo Manetti ha chiesto il minimo della pena e la sospensione condizionale. «Presenteremo appello. Credevo che il comportamento di Porcellini negli ultimi anni e post reatum potesse portare a una prognosi favorevole circa la sospendibilità della pena. Sono abbastanza certo che la Corte di Appello, valutando il comportamento che terrà Porcellini di qui in poi, ci darà finalmente la pena sospesa», il commento del legale della difesa.
«Pensavo di poter avere un trattamento migliore, evidentemente le nostre prove presentate non sono state sufficienti ma sono convinto che in appello la questione migliorerà molto. Sono con la coscienza serena, ho fatto un bel lavoro su di me in questi anni», ha detto Guido Porcellini. «Siamo soddisfatti, il dispositivo ci ha dato pienamente ragione – dichiara Carlo Scalpelli, avvocato della Battisti -. Era importante che venissero riconosciuti tutti e tredici gli episodi e così è stato».
«A tutte le donne che subiscono maltrattamenti, dico che non devono aver paura di denunciare. Queste persone ti demoliscono giorno dopo giorno e te ne rendi conto solo quando non riesci a uscirne. Non sai più chi sei», il messaggio della Battisti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico