Pesaro, nel fango l'Archivio storico delle ceramiche Bucci: «Finiti a testa a in giù, come i nostri vasi»

PESARO - L’alluvione ha messo in ginocchia anche l’archivio storico del ceramista Franco Bucci all’inizio delle Siligate. La “fiumana” d’acqua...

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PESARO - L’alluvione ha messo in ginocchia anche l’archivio storico del ceramista Franco Bucci all’inizio delle Siligate. La “fiumana” d’acqua ha spostato tutti gli oggetti che erano nelle scaffalature in basso e trascinato via scatole e materiali, oltre a lasciare una patina di fango su tutto quanto si trovava a circa 80 cm dal pavimento. Tutto va ripulito, sistemato e ricatalogato. Non è solo questione di pulizia del locale dal fango (circa 180 metri quadri), di sostituzione delle scaffalature e della messa in sicurezza, soprattutto la complessità sta nel riordino di tutto l’archivio, ovvero circa 5000 oggetti prodotti dalla fine degli anni ‘60 fino alla scomparsa dell’artista nel 2002, anno in cui Bucci è mancato. 

 

Messaggi da tutt’Italia

«Sono arrivati messaggi e commenti affettuosi e sinceri da tutta Italia - commenta Viviana Bucci - Io e mio figlio Tommaso siamo frastornati ma ce la stiamo mettendo tutta per affrontare questa ennesima prova, sappiamo bene quello che dobbiamo e vogliamo fare, conservare un patrimonio storico e affettivo e renderlo sempre più fruibile. E non ci arrendiamo. La foto che più ci rappresenta in questo momento e che abbiamo scelto come simbolo è quella di un vaso trovato integro, trascinato dalla fiumana fino a finire a testa in giù. Quel vaso è diventato il nostro faro, come se il babbo avesse, ancora una volta, segnato la via. Tutto d’un pezzo. Anche se a testa in giù». Un impegno che parte da lontano, dal prezioso lavoro di catalogazione realizzato nel 2005 con la direzione di Claudio Bartolucci: tutte le opere sono state fotografate, e sono stati inseriti dati importanti (dalle smaltature, alle misure, agli anni di produzione) per ogni oggetto. Un lavoro a cui aveva sovrinteso la moglie di Franco Bucci, Giovanna Falconieri con precisione storica impeccabile. «Ogni pezzo aveva un cartellino con un codice che si ricollegava all’archivio digitale - prosegue Viviana - ma tutto si è spostato e anche se per un 30%, ora tocca rifare tutto. A questo punto abbiamo colto l’occasione per lanciare un crowdfunding (info su archiviofrancobucci.it) dalla piattaforma di Produzioni dal basso e a settembre, quando i locali saranno definitivamente tutti liberi, si costituirà il nuovo progetto, considerando anche di mettere tutto in sicurezza». E prima della fiumana il terremoto: «Anche col terremoto ci siamo salvati grazie alla robustezza del grès e, per fortuna, non è caduto nulla». «Con il contributo che raccoglieremo - conclude Viviana Bucci - pensavamo di dare lavoro, regolarmente retribuito, a due giovani studenti in corso di laurea di conservazione dei beni culturali o simili, che saranno incaricati del riordino dell’Archivio Franco Bucci». A proposito il claim scelto per il crowdfunding non a caso è: “Siamo finiti a testa in giù, un aiuto puoi darcelo anche tu”.

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Corriere Adriatico