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PESARO - Giovanni Dallasta lascia la Lega: «Isolato negli ultimi tre anni nonostante il mio grande lavoro nel territorio. Oggi non mi riconosco più nei temi che il Carroccio porta avanti. Resto in consiglio comunale, sarò un cane sciolto all’opposizione, non risparmierò colpi a sinistra e a destra».
Martedì ha inviato una Pec in via Bellerio, sede nazionale della Lega, intestata al segretario Matteo Salvini e al Consiglio Federale. Poi ha informato con un messaggio anche lo stesso Ministro alle Infrastrutture. Così Dallasta ha comunicato la sua uscita dalla Lega, partito nel quale era entrato nel 2017, dopo essere stato eletto in consiglio comunale nel 2014 con la civica Siamo Pesaro.
L’amarezza
Segretario comunale della Lega fino al 2020, ex consigliere provinciale, finora è stato responsabile provinciale degli enti locali e capogruppo in consiglio comunale.
Quello dei temi è il primo motivo che Dallasta collega al suo addio da via Bellerio. Il secondo riguarda il ruolo dei militanti, «che quando sono entrato avevano una grande importanza, e il loro peso in tutti gli organismi interni e a tutti i livelli. Oggi non è più così, il partito va avanti per ordine di 20 persone sparse in tutta Italia guidate da Matteo Salvini e il militante viene coinvolto solo per organizzare manifestazioni e fare i banchetti. A questo proposito, ringrazio tutti i militanti che mi hanno aiutato in questi anni e le persone che mi hanno dato fiducia».
Nel 2019 rieletto in consiglio comunale, Dallasta puntava l’anno successivo ad entrare in consiglio regionale. «A Pesaro ho fondato la Lega, ma dall’ingresso di alcune persone nel partito tutto è cambiato. Sono stato isolato, non mi hanno più coinvolto in nessuna decisione, quando venivano gli assessori regionali nemmeno avvisavano. E nonostante tutto, alle ultime politiche, con l’elezione in Parlamento di Carloni e Marchetti, ho lavorato per il partito. Non ho ricevuto nemmeno il rispetto minimo che si deve ad una persona che ha dato così tanto. E non parlo di posti».
In consiglio comunale il gruppo della Lega, dopo l’addio di Biagiotti, passato in maggioranza, e ora quello di Dallasta, si riduce così a tre consiglieri: Andreolli, Totaro e Marchionni. Dallasta entrerà nel gruppo misto di minoranza. «Farò la mia politica per il territorio senza risparmiare colpi nè a destra nè a sinistra, ma per il bene del territorio. Sarò un cane sciolto all’opposizione, torno alle origini». E le comunali 2024? «E’ ancora tutto da vedere, molto dipenderà dalle persone, vivrò questi mesi con spirito di servizio, se eventualmente ci sarà un mio coinvolgimento alle prossime amministrative, potrebbe essere legato ad un’esperienza civica». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico