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PESARO Con il parere favorevole della Commissione comunale per il pubblico spettacolo, l’Auditorium Scavolini apre oggi le porte alla città. Si chiudono finalmente 8 anni difficili di impegno e attesa. Alle 14 di ieri il post dell’assessore al Fare Riccardo Pozzi ha sciolto la riserva e dipanato i dubbi (ammesso che ce ne fossero) sull’inaugurazione del Palas e sul rilascio della certificazione di agibilità. Si lavora fino all’ultimo, perché tutto dev’essere perfetto per la cerimonia inaugurale. La vigilia dell’inaugurazione ha visto al lavoro gli operai specializzati di Stark, azienda interattiva leader in videomapping e light design. Mister Zolfanelli invece dell’omonima Zolfanelli Impianti Elettrici parte dell’Ati di imprese che ha ripreso in mano le redini per il completamento dell’hangar, incrocia le dita perché la fatica e le ore di lavoro di decine e decine di operai ed esperti siano ripagate dall’entusiasmo dei pesaresi.
Via libera
«Commissione conclusa. Ora si va – è il commento a caldo dell’assessore Pozzi - che con un selfie benaugurante dà a tutti, pesaresi e non, l’appuntamento alle 18 di oggi e alle 21 di domani per cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria a Pecco Bagnaia campione di MotoGP. La scaletta della cerimonia di inaugurazione è piuttosto rigida.
Ultimi ritocchi
Pronto per regalare uno spettacolo di proiezioni 3D e luci (scongiurando inghippi dell’ultim’ora) è lo staff del gruppo Stark dell’architetto e visual designer Paolo Buroni, che ha firmato gli effetti speciali in altrettanti palasport e stadi in giro per l’Italia. “In tutto l’Auditorium sarà dotato di 10 grandi e innovativi proiettori immersivi – anticipa uno dei tecnici specializzati di Stark. Due pannelli sulla facciata laterale e frontale e ben 8 grandi proiettori all’interno, ben visibili dovunque si guardi, dalla tribuna, platea o dai soppalchi.
Effetti speciali
Videoproiezioni ed effetti speciali che saranno sempre diversi e cambieranno di volta in volta seguendo il palinsesto degli eventi. Tutto, comandato da remoto grazie a software particolari e di ultima generazione”. Al lavoro ieri per gli ultimi ritocchi, anche gli addetti della Zolfanelli Impianti elettrici. A loro si devono i corpi luminosi che ricalcano cerchi ed ellissi, proprio all’ingresso dell’Auditorium. «Opere e lavorazioni di qualità, per un cantiere difficile, ancora di più se si considera che siamo entrati a metà dell’opera e a lavori iniziati – commenta Zolfanelli senior, 80enne fondatore dell’impresa – all’interno ci sono fra i 700-800 e forse di più corpi illuminanti, tutto considerando che la struttura è grande fra due ampi corridoi e due soppalchi oltre ad altre luci e dispositivi di emergenza. Sulla copertura sarà in funzione a garanzia del risparmio energetico, anche l’impianto fotovoltaico».
Letizia Francesconi
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