PESARO – Quell’investimento non era così sicuro, anci era porprio ad alto rischio. Il gruppo finanziario Allianz Bank, che opera con filiali anche sul nostro...
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Si presenta variegato il panorama dei procedimenti legali aperti e in corso contro gruppi finanziari o istituti di credito per aver proposto investimenti presentati come sicuri ma che si sono poi rivelati a rischio. Fra i casi seguiti l’avvocato Bisello, segretario nazionale di Adusbef si sta occupando anche del crac Banca Marche con una serie di ricorsi di risparmiatori e investitori, presentati al collegio arbitrale dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. Altri sono poi i casi di risparmiatori che si sono rivolti ad altri gruppi bancari come Allianz, per investimenti in prodotti o fondi comuni d’investimento.
«La sentenza è stata emessa dal giudice del Tribunale di Pesaro, Manuela Mari – spiega l’avvocato Bisello – il mio assistito un pensionato cliente Allianz Bank aveva già concluso anni prima, dal 2008 al 2012 diversi contratti d’investimento in valori mobiliari, contratti per i quali aveva però riportato perdite di capitale investito anche considerevoli e nel caso specifico per oltre 71mila euro. Per questo nel procedimento civile è stato chiesto di dichiarare nullo il contratto stipulato anni prima attraverso l’opera di un promotore finanziario del gruppo. L’investitore pesarese infatti è stato raggirato dal promotore che ha proposto la sottoscrizione del contratto per un investimento di 60mila euro in un fondo d’investimento ad alto rischio, ma che era stato presentato altamente sicuro. Si tratta di una sentenza importante, non solo per l’importo che il mio cliente è riuscito a recuperare, ma soprattutto perché il Tribunale di Pesaro ha condannato l’operato di un colosso bancario come Allianz».
L’avvocato Bisello, che segue quasi quotidianamente casi simili di investitori o risparmiatori truffati, invita a essere prudenti e diffidare di gruppi che propongono l’acquisto di titoli o la sottoscrizione di fondi, ma con quote di derivati, ovvero quei titoli o prodotti finanziari, che sono ad alto rischio speculativo. «I titoli proposti al risparmiatore pesarese – prosegue il legale – erano tutt’altro che sicuri, proprio perché si trattava di quote di fondi o azioni con una presenza importante di derivati finanziari. Per questo il Tribunale ha ritenuto Allianz Bank tramite il proprio promotore, responsabile con un comportamento scorretto e lesivo verso il cliente». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico